NURARCHEOFESTIVAL
nei Comuni del Gal Sole Grano Terra
7 – 14 agosto 2021
Il NurArcheofestival 2021 si dipana, come nelle premesse poste da Rita Atzeri, direttrice artistica del Crogiuolo, seguendo la pianta e lo sviluppo del villaggio nuragico. Esce dalle torri dell’impianto centrale e si allarga verso le capanne e i villaggi anche di altri territori. Quindi, accanto al carrellone principale, che si è chiuso il 1° agosto, altre ramificazioni, altri eventi.
Ecco, allora, la XIII edizione del NAF che arriva a toccare i Comuni del Gal Sole Grano Terra.
A Pimentel domani, sabato 7 agosto, alle 19, alle Domus de Janas di Corongiu andrà in scena SA NOTTI DE IS JANAS, di Sabrina Barlini, con Isella Orchis e con Marta Gessa, Erica Fadda, Laura Zedda, alla fisarmonica Andrea Puddu. Si racconta di una notte straordinaria in cui tutto può succedere.
Può anche capitare di incontrare gli esseri che hanno abitato i nostri luoghi antichi in un tempo in cui tutto nella nostra isola era molto diverso.
NurArcheoFestival ad Ortacesus
Esistevano ancora tante creature misteriose a cui gli uomini non facevano alcuna fatica a credere…
A Ortacesus, domenica 8, alle 19, al Nuraghe S’Omu de S’Orcu approda IL TESTAMENTO DELL’ORTOLANO, tratto da un racconto di Antonio Catalano, artista eclettico, poeta della meraviglia e cantore delle piccole cose. Il sapore di una fiaba antica, la storia dell’ortolano Adelmo, ma dai contenuti modernissimi, perché si parla del legame di amore e cura per il pianeta Terra, tema di grande attualità e importanza. La rielaborazione del testo è dello stesso Catalano e di Patrizia Camatel, con Massimo Barbero, regia di Patrizia Camatel (produzione Teatro degli acerbi).
NurArcheoFestival ad Escalaplano
A Escalaplano, mercoledì 11, nella Chiesa campestre di San Salvatore, a San Nicolò Gerrei, il 12, alla Fonte Sacra su Musuleu, sempre alle 19, e ad Armungia sabato 14 agosto, alle 20, al Nuraghe Armungia verrà rappresentato SU CONNOTTU, una pietra miliare del teatro nell’Isola, opera scritta nel 1972 dal poeta, romanziere, drammaturgo nuorese Romano Ruju e portata in scena per oltre 300 recite dalla cooperativa Teatro di Sardegna.
Spettacolo tratto da testi di Romano Ruju, Francesco Masala, Gianfranco Mazzoni, adattamento per voci femminili e regia di Rita Atzeri, con la stessa Atzeri,
Maria Grazia Bodio, Isella Orchis, due attrici storiche del Teatro di Sardegna, e Gisella Vacca, accompagnate dal polistrumentista Nicola Agus (produzione Il crogiuolo). Si racconta la vicenda legata a Pasqua Selis Zau, nota Paskedda Zau, popolana nuorese, madre, vedova, di dieci figli, che il 26 aprile del 1868 scatenò la sommossa popolare contro gli effetti della Legge delle Chiudende, che autorizzava la recinzione dei terreni fino ad allora considerati, per tradizione, di proprietà collettiva, introducendo di fatto la proprietà privata.