Unica Radio Raccontiamo la città che cambia
La scena musicale underground della Cagliari degli anni ’80 e i movimenti socio-culturali giovanili che fermentavano il periodo. La mancanza di luoghi dove potersi esibire e gli spazi di ritrovo della piazza Repubblica e del Bastione raccontanti dalle voci dei protagonisti
Raccontiamo attraverso la musica degli anni ’80 i protagonisti e i movimenti culturali e sociali della città di Cagliari. La mancanza di spazi adeguati dove incontrarsi ed esibirsi portò i giovani ad aggregarsi nelle piazze. La più famosa delle quali era la mitica piazza Repubblica, che insieme al Bastione, era i luoghi dove si incontravano i variegati gruppi giovanili alternativi. Metallari, New Wavers, Punk, Dark e Rockabilly manifestavano, insieme alla loro esuberanza giovanile, il disagio causato dal rifiuto di appartenere al sistema sociale indifferente alle loro esigenze.
Tra i vari gruppi nati in questo periodo vi erano i Cult of Destiny, fondata da Fabrizio Rizzu. Storica band degli anni ’80 raccontata attraverso la voce del suo chitarrista. Nel 1980, quando il punk si è smarrito per strada ed emerge una più morbida New Wave. Look ricercato ciuffoni e giubbotti in pelle animano i giovani che, nei garage e negli scantinati “rubati” a conoscenti o genitori, producono nuova musica.
La città di Cagliari e i suoi movimenti
La nascita dei nuovi gruppi in una città come Cagliari – ma non dissimile era lo scenario di altre grandi città isolane – è all’insegna di una musica ad alto tenore di decibel: chiassosa ed elettrica, perché più facilmente fruibile per indirizzare la rabbia da scaricare con le note.
A guidarli è Davide Catinari e il gruppo fa il suo esordio in pubblico nel dicembre di quel anno, pochi giorni prima di Natale, al Rock House del Poetto. I riferimenti ai Sex Pistols sono evidenti per la band che poi approda a sonorità che richiamano quelle dei gruppi inglesi della 4AD ma anche dei Simple Minds. Faranno da apripista al concerto dei Soldier of Fortune al palasport nel 1982 e saranno anche i primi a sfruttare la suggestione delle immagini
