Primi problemi legati all’obbligo Green pass.
In rifermento a quelle che erano le stime nel principio sugli ingressi al ristorante e al bar che mettono a paragone i dati del 6 agosto (giorno in cui è entrata in vigore la legge del green pass obbligatorio) con quelli di venerdi 30 luglio, Luigi Scordamaglia, il consigliere delegato di Filiera Italia ha asserito: “Abbiamo registrato un calo del 25% delle presenza di clienti nei ristoranti “al chiuso”. Il 25% degli italiani ha evitato di accedere all’interno e, come era facilmente prevedibile, si è trattato principalmente di famiglie. Famiglie con minorenni presenti a preferire luoghi con la possibilità di sedersi all’aperto.
Il punto della situazione
Luigi Scordamaglia ha anche spiegato: “sono troppo pochi i giovani sotto i 18 anni che non hanno ancora ricevuto il vaccino, senza contare che il costo dei tamponi è troppo alto, soprattutto per le famiglie a basso reddito, considerando che bisogna effettuarne almeno uno ogni 48 ore, per ogni membro della famiglia”.
Il riscontro finale
Inoltre, il consigliere delegato di Filiera Italia ha evidenziato: “È assolutamente necessaria gradualità nell’introduzione della nuova normativa, continuiamo a ritenere che si debba esentare subito la fascia d’età dai 12 ai 18 anni, quantomeno sino a settembre. Serve per sostenere la ripresa economica e non penalizzare nuovamente un settore in grosse difficoltà, che è quello a cui, sin dall’inizio, sono stati richiesti i sacrifici più ingenti”.