Rischio zona gialla per la Sardegna, che continua a registrare numeri allarmarti per via della diffusione della nuova variante Delta.
L’Isola rischia il ritorno alla zona gialla, tra le cause il diffondersi della variate Delta e i controlli inesistenti in porti e aeroporti
Solo un mese fa la zona gialla sembrava, per la Sardegna, solo un brutto ricordo del passato. L’ultimo rapporto Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) sembra poter catapultare nuovamente i sardi nell’incubo delle restrizioni. In virtù del nuovo Dpcm, firmato da Mario Draghi, sono tre i parametri da considerare per il passaggio dalla fascia bianca a quella gialla.
Il primo parametro da considerare è l’incidenza settimanale dei contagi. La Sardegna registra il valore peggiore d’Italia, con 144 casi per 100mila abitanti superando abbondantemente il limite dei 50 previsti dal Governo. Il secondo parametro riguarda la percentuale di occupazione delle terapie intensive, anche in questo caso il limite del 10% è stato superato, anche se di una solo unità percentuale. Il terzo parametro, l’unico che sembra sorridere all’isola, riguarda le ospedalizzazioni. In questo caso la Sardegna resta ben al di sotto la soglia critica del 15%.
Il trend non lascia ben sperare per il futuro, e senza un deciso cambio di rotta il passaggio di fascia è certo. Un cambio di rotta che non sembra ancora esserci, fatte salvo le piccole restrizioni da parte dei singoli comuni. Tra i principali problemi, un generale clima di rilassatezza oltre che l’assenza di adeguati controlli su porti e aeroporti.
Proprio sul fronte degli arrivi si registra forse la situazione più allarmante. Nonostante la brutta esperienza della scorsa estate, la Regione il Governo centrale non sono ancora riusciti a trovare un comune accordo sui controlli negli scali, e si continuano a rimpallare le responsabilità a vicenda. Il risultato? zero controlli e migliaia di persone, potenzialmente positive, che girano in lungo e in largo la Sardegna.
Anche primi effetti dell’introduzione del Green Pass, tarderanno ad arrivare, e difficilmente potranno influire sul cambio di fascia. Un destino che sembra ormai segnato se non si troverà presto un accordo tra Cagliari e Roma.
Zona gialla, cosa cambia?
Da giorni si registra una media di 300 contagi giornalieri e questo circolo vizioso non sembra volersi spezzare. La pressione sugli ospedali aumenta e la grande percentuale di over 50 ancora senza vaccino non aiuta di certo. Un eventuale cambio di colore avrebbe pesanti conseguenze sulla vita dei sardi, oltre che sul settore turistico.
Le nuove regole potrebbero portare ad una disdetta delle prenotazioni, con un’impatto devastante su un settore già pesantemente logorato.
Ma cosa cambia in zona gialla? Ritornerebbe sicuramente l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto, ma i cambiamenti più significativi riguardano bar e ristoranti. A variare sarà soprattutto il numero di persone ai tavoli. Attualmente il limite è di sei per gli spazi al chiuso, mentre per gli spazi all’aperto non sono previste restrizioni. In caso di zona gialla il limite sarebbe di quattro, sia al chiuso che all’aperto, regole che naturalmente si estenderebbero anche a feste e ricevimenti privati.
Non è previsto alcun limite orario per le attività commerciali, ed è scongiurato anche il pericolo coprifuoco. Saranno consentiti gli spostamenti, sia tra regioni che tra comuni, e sarà sempre possibile visitare parenti e amici, senza alcun vincolo. Concretamente quindi i maggiori danni li subirebbero bar e ristoranti, che perderebbero considerevoli introiti economici. Non secondario anche il danno di immagine che subirebbe la regione Sardegna.
Il danno maggiore, tuttavia, resta sempre quello sulla salute delle persone. Ormai ci siamo abituati al conteggio dei ricoveri e dei morti, leggendoli quasi in modo apatico come un qualsiasi altro dato. Un apatia che non tiene conto del dolore delle persone e che si riflette negativamente sulla prevenzione individuale. Cambiare questa mentalità sarebbe già un grosso passo in avanti, per scongiurare un possibile ritorno in zona gialla.