Si avvicina al termine del suo cammino la ventitreesima edizione di Dromos, un cammino partito a fine luglio da Ortueri e proseguito nelle settimane successive facendo tappe a Oristano e nei diversi centri della sua provincia coinvolti quest’anno nel festival: Bauladu, Cabras, Fordongianus, San Vero Milis.
Venerdì 13 alle 22 è la volta di Villa Verde che offre la cornice naturale del bosco di Mitza Margiani al sassofonista Enzo Favata con il repertorio e i musicisti del suo nuovo album: il titolo, “The Crossing”, ben rappresenta l’attraversamento di generi e stili di un progetto che affonda le radici nel jazz con l’innesto di elementi elettrici ed elettronici, e di suoni ed echi di diverse tradizioni del mondo. Il risultato è un suono contemporaneo, che guarda alla tradizione come fondamento, per poi svilupparsi in varie direzioni.
Affiancano il sassofonista sardo, da trent’anni sulla scena internazionale, Pasquale Mirra al vibrafono e alla marimba midi, Rosa Brunello al basso e al contrabbasso, e Marco Frattini alla batteria. Il progetto ha raccolto ampi consensi nel 2019 nel corso della sua tournée in Giappone, e poi al Festival Jazz di Edimburgo, all’European Jazz Conference di Novara e nel corso dei tanti concerti disseminati in Sud America, in varie città del Brasile e al Festival Jazz di Montevideo.
Enzo Favata
Classe 1966, Enzo Favata è un musicista solido e versatile, non ancorato a un genere in particolare, ma capace di spaziare dal jazz alla classica, con una grande attenzione verso il folk e la world music. Il polistrumentista nativo di Alghero, è un esperto di strumenti a fiato, non solo classici, ma anche legati alla tradizione della musica isolana, caratteristica, questa, che ne evidenzia la costante curiosità e capacità di ricreare ponti tra passato e futuro, sintetizzandoli nella propria musica, fortemente personale e perfettamente riconoscibile.
I suoi esordi da professionista risalgono al 1983, e cinque anni più tardi Favata diventa il leader e fondatore di un quartetto capace di coniugare jazz improvvisato condito da elementi folkloristici della sua regione che prenderà il nome di Jana Project, che nel 1992 sfocerà nel disco “Jana” capace di compiere un interessante melting pot con al suo interno il jazz, ritmi sardi e influssi world.
Nello stesso periodo fonda il trio d’avanguardia Tangram, coinvolgendo il chitarrista Marcello Peghin e il percussionista Roberto Pellegrini. Sono tanti i progetti che nel tempo gli hanno permesso di conquistare una fetta rilevante nella scena nazionale ed europea, su tutti il disco “Voyage en Sardaigne”, vero e proprio campione di vendite e caso editoriale, edito dal quotidiano Il Manifesto nel 1998.
Il biglietto
Il biglietto per il concerto costa 5 euro (più diritti di prevendita) e si può acquistare sul sito www.dromosfestival.it e nella sede di Dromos a Oristano, in via Sebastiano Mele, 5/b. Altre informazioni sono disponibili alla pagina Ticket nel sito del festival.
Come raggiungere
Per raggiungere il bosco di Mitza Margiani sarà attivo dalle ore 20 una navetta con partenza dal campo sportivo di Villa Verde. Per accedere al concerto sarà necessario munirsi di green pass; i posti a sedere sono limitati e distanziati, nel rispetto delle norme anti-covid.
Il cartellone di Dromos
Dopo il concerto di venerdì 13, il cartellone di Dromos ha ancora una data in calendario: il 28 agosto, a Neoneli, è in programma “A sud di Bella ciao”, il progetto diretto da Riccardo Tesi che amplia il precedente “Bella ciao” che ha debuttato nel 2014, nei cinquant’anni dell’omonimo e storico spettacolo (“Bella ciao”, appunto) che nel 1964 segnò la nascita del folk revival in Italia, ma allargando lo sguardo, in questo caso, a canti e sonorità delle tradizioni del nostro Meridione; insieme a Riccardo Tesi (organetto e direzione musicale), altri volti noti della musica di matrice popolare: Elena Ledda (voce), Lucilla Galeazzi (voce), Alessio Lega (voce e chitarra), Nando Citarella (voce, tamburello e chitarra battente), Maurizio Geri (voce e chitarra), Gigi Biolcati (percussioni e voce) e Claudio Carboni (sax). Appuntamento nel paesino del Barigadu il 28 agosto, in appendice a Dromos e nell’ambito del festival culturale Licanìas.
Intanto, a San Vero Milis, prosegue al prossimo 31 agosto la mostra di arti visive “Lucciole” – a cura di Anna Rita Punzo e Ivo Serafino Fenu -, sul tema che connota e dà il titolo a questa edizione numero ventitré del festival. Nei suggestivi spazi delle chiese sconsacrate dedicate alle Anime e a San Salvatore, nel giardino del Museo Civico sono in esposizione i lavori di dodici artisti del panorama contemporaneo: insieme alle installazioni site specific di Josephine Sassu, Sabrina Oppo, Daniela Frongia, Michele Marrocu e Veronica Paretta, si possono apprezzare una selezione di opere fotografiche di Alberto Terrile tratte dal repertorio del trentennale progetto “Nel segno dell’angelo”, le “Cartografie Corporali” di Monica Mura, lavori editi e inediti di Filippo Franco Boe, Narcisa Monni e Gianni Nieddu accanto ad altri tratti dalla ricca e poliedrica produzione artistica di Pietro Sedda e di Antonello Fresu.
La mostra
La mostra, con ingresso libero, è aperta ogni giovedì, venerdì e sabato dalle 18 alle 20; visite possibili anche in altri giorni, su prenotazione, per gruppi di almeno quattro persone, telefonando al numero 078353611. Accesso limitato e distanziato, nel rispetto delle norme anti-covid.
Per informazioni, la segreteria di Dromos risponde al numero di telefono 0783310490, al numero whatsapp 3348022237 e all’indirizzo di posta elettronica info@dromosfestival.it. Notizie e aggiornamenti anche nelle pagine Facebook e Instagram di Dromos.