Sessant’anni fa Berlino viene separata in due da un muro. L’allora Germania Est diceva di voler evitare invasioni dall’Ovest. In realtà voleva bloccare i cittadini in fuga verso l’Occidente
Era il fine settimana di 60 anni fa: ci vollero poche ore, migliaia di soldati e tonnellate di filo spinato. La notte tra il 12 e il 13 agosto del 1961, 60 anni fa, iniziò la costruzione del muro di Berlino, che era lungo 155 chilometri e divise la città in due fino alla fine della Guerra Fredda. Fu messo in piedi tra la mezzanotte e l’alba di un fine settimana d’estate, mentre tanti erano fuori città. Alla sua realizzazione lavorarono migliaia di persone utilizzando tonnellate di filo spinato e separando, da un giorno all’altro, strade, piazze ed edifici. Sempre nell’arco della stessa notte furono interrotti anche tutti i collegamenti urbani: alle 6 di mattina erano già state chiuse quasi duecento strade, una sessantina di incroci e 12 stazioni di treni.
Tra il 1949 e il 1961 milioni di tedeschi si erano spostati a Berlino Ovest, attratti dalle maggiori libertà e dalle condizioni di vita migliori: il muro fu costruito per impedire che le persone continuassero ad andarsene. Accadde tutto nel giro di poche ore, senza preavviso.
Tra mezzanotte e l’una di notte
Tra mezzanotte e l’una, più di 40mila soldati si riunirono a Berlino con l’obiettivo di creare due linee di sicurezza intorno al confine per bloccare l’eventuale passaggio di veicoli e persone, lasciando scoperti solo 13 posti di blocco. Avevano con sé circa 150 tonnellate di filo spinato, sistemato in rotoli. Verso l’una di notte vennero spenti tutti i lampioni, e la costruzione del muro cominciò, attraverso un enorme e variegato dispiegamento di forze, che oltre all’esercito comprendeva diverse unità di polizia e anche 12mila membri del “Betriebskampfgruppen” (milizie dei lavoratori), un’organizzazione armata di lavoratori che faceva parte della DDR.
Da quel momento iniziarono i tentativi di fuga dal settore orientale della città. Si stima che circa 5.000 siano riusciti nell’arco della storia del Muro. Oltre 200 berlinesi dell’est hanno perso la vita tra il 1961 e il 1989. La prima vittima del Muro di Berlino fu Ida Siekmann che, Il 22 agosto 1961, morì saltando dal suo appartamento al terzo piano di Bernauer Strasse.