L’infettivologa Murri e la reumatologa Spinelli intervistate da ‘Alleati per la Salute’ su campagna vaccinale. Le attuali raccomandazioni, incluse quelle dell’International Psoriasis Council, non rilevano particolari controindicazioni all’impiego dei vaccini disponibili
Rispetto alla popolazione generale, le persone con malattie autoimmuni hanno un rischio più elevato di sviluppare una forma severa di Covid-19, in caso di infezione da Sars-CoV-2. Le attuali raccomandazioni, incluse quelle dell’International Psoriasis Council, non rilevano particolari controindicazioni all’impiego dei vaccini disponibili. Inoltre, consigliano a medici e altri operatori sanitari di somministrare vaccini anti-Sars-CoV-2 a pazienti con severe dermopatie infiammatorie croniche, a meno che non abbiano controindicazioni specifiche alla vaccinazione.
“Al momento, non sono state riscontrate controindicazioni al vaccino per le persone con malattie autoimmuni, tranne nel caso di allergie ai composti vaccinali. Le persone immunodepresse, a causa della loro patologia o dei farmaci che assumono, potrebbero avere un rischio maggiore di rispondere meno efficacemente alla vaccinazione. Lo afferma Rita Murri in un’intervista pubblicata sul sito di Alleati per la Salute ,il portale dedicato all’informazione medico-scientifica realizzato da Novartis.
Nessuno dei vaccini anti-Covid-19 disponibili è ottenuto da virus vivi attenuati, che sono controindicati nei pazienti con psoriasi e in terapia con farmaci biologici o immunomodulanti o immunosoppressivi. Allo stato attuale in Italia sono autorizzati vaccini a mRNA (Pfizer-BionTech e Moderna) e con adenovirus incapace di replicarsi (AstraZeneca e Johnson&Johnson).
I dati
I dati attualmente disponibili non permettono di escludere che i farmaci biologici o i farmaci sistemici convenzionali possano ridurre la risposta immunitaria al vaccino e quindi la sua efficacia. La maggioranza dei pazienti psoriasici senza controindicazioni o allergie a componenti del vaccino, dovrebbero ricevere la somministrazione di uno di questi vaccini il prima possibile senza interrompere la loro terapia biologica o sistemica. I vaccini attualmente disponibili sono tutti efficaci. I farmaci immunosoppressori possono ridurre l’efficacia del vaccino ma non ci sono controindicazioni alla sua somministrazione. È raccomandabile, però, per alcune classi di farmaci biologici, che la vaccinazione sia fatta lontana dalla somministrazione dell’immunosoppressore. In tal caso bisogna concordare con il proprio medico di base un ritardo nella somministrazione. Inoltre, anche in caso di terapia con cortisonici resta comunque consigliata la somministrazione del vaccino.
“L’attenzione dei media sulla vaccinazione anti-Sars-CoV-2 e la comunicazione sull’efficacia e sulla sicurezza dei vaccini attualmente disponibili hanno creato più dubbi che certezze. Spiegano F. Romana e Spinelli ad ‘Alleati per la Salute’. Mai come ora è importante fare chiarezza sui rischi e sui benefici della più grande campagna di vaccinazione degli ultimi decenni”.