C’è il parere favorevole del Comitato tecnico scientifico alla proroga delle durata del Green pass. Il certificato verde avrà, infatti, una validità di 12 mesi, e non più di 9, come era inizialmente. Il prolungamento interesserà sia le persone guarite dal Covid sia quelle vaccinate
Nel rapporto del commissario straordinario per l’emergenza sanitaria, riguardo alla validità del Green Pass, si apprende che sono oltre 76 milioni le dosi di vaccino somministrate finora in Italia, pari all’89.2% del totale di quelle consegnate. Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose sono più di 37 mln, ossia il 68,95% della popolazione di età superiore a 12 anni. Il generale Figliuolo ha fatto sapere che sono comunque oltre 3 milioni gli over 50 ancora senza prima dose.
Scende intanto, seppur di poco, l’indice di trasmissibilità del coronavirus in Italia. Secondo il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute, il valore Rt passa da 1,1 della scorsa settimana a 1,01.
La Sicilia è passata in zona gialla da lunedì 30 agosto. Ha infatti superato le soglie per i ricoveri e le intensive e resta la Regione col maggior numero giornaliero di nuovi casi. Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato che “E’ la conferma che il virus non è ancora sconfitto”.
Ultra 60enni non ancora vaccinati.
“Bisogna distinguere gli esitanti, spero almeno la metà, che hanno dubbi e cercare di convincerli mostrando loro i dati di efficacia consultabili sul sito dell’Istituto superiore di sanità. Poi ci sono i no vax che, secondo me, non convinceremo mai perché si basano su certezze paranoidi di cui è difficile discutere. L’unico modo sarebbe l’obbligo, ma lo dico da ricercatore”. In merito poi alla somministrazione della terza dose di vaccino Abrignani spiega: “Dopo due dosi la maggioranza è ancora protetta. Intanto però finiamo di immunizzare entro ottobre l’80% dei vaccinabili poi si penserà alla terza a fine anno o all’inizio del prossimo”.
Sulle modalità di somministrazione, l”immunologo ha aggiunto che si seguirà più o meno la stessa tempistica: “I sanitari dovrebbero essere i primi e uso il condizionale. Assieme ai fragili, ai pazienti persone con deficit del sistema immunitario o in chemioterapia. Poi si passerà agli over 60 che in Italia sono 18 milioni”.
Sergio Abrignani, immunologo e componente del Cts