Tra le 70 stazioni ferroviarie italiane piccole, pregevoli e poco conosciute c’è quella di Tempio Pausania
Tempio Pausania e Sadali sono due delle 70 stazioni che saranno premiate per la loro valenza storica dall’Associazione Europea Ferrovieri e Assoutenti Italia. Inoltre anche per quella turistica, ambientale e archeologica.
“È una bella notizia e un giusto riconoscimento a realtà meritevoli di essere conosciute e valorizzate a livello nazionale, commenta la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura“.
“Sono ovviamente orgogliosa per il riconoscimento ottenuto dalla ultracentenaria stazione di Sadali– conclude la parlamentare-, di cui sono stata sindaca. È un pezzo di storia sociale ed economica della Sardegna. Al giorno d’oggi risaltata dal Trenino verde, elemento architettonico e culturale dello sviluppo turistico del territorio, fra l’altro interessata da un importante intervento di riqualificazione. E felicissima per l’ingresso nella prestigiosa lista di un gioiello storico-artistico qual è la stazione di Tempio Pausania che ancor più dopo il recupero merita di essere conosciuta con tutto il suo apparato museale“.
In particolare la suddetta stazione presenta la cura dei dettagli. Questa è evidente nell’uso dei mattoni in contrasto con l’intonaco e le parti strutturali in granito. Non solo anche nei dipinti delle lunette e nelle fasce geometriche che sottolineano le pareti, nelle scritte di servizio e negli arredi. La parte decorativa di Giuseppe Biasi che eseguì le pitture per l’interno tra il settembre e l’ottobre 1931, assume una determinata importanza. I dipinti, in parte perduti, rappresentano scene di vita campestre destinate alle pareti dell’atrio e a momenti di vita quotidiana per la sala d’aspetto di prima classe. Tutti sono caratterizzati da ampie stesure di colore, sia cupo, sia vivace che brillante.
Giuseppe Biasi
L’opera e la personalità del pittore Giuseppe Biasi occupano un posto di rilievo nell’ambito dell’arte sarda del Novecento. In primo luogo Biasi ha il merito d’aver reso possibile l’inserimento della Sardegna nel quadro artistico europeo. Grazie al sodalizio con pittori come Filippo Figari e scultori come Francesco Ciusa, oltreché con intellettuali e soprattutto con la scrittrice Grazia Deledda, ha dimostrato di aver saputo attuare quell'”invenzione di identità”che nel giro di pochi anni portò alla ribalta internazionale le fascinose interpreti femminili del mondo mitico e incontaminato dell’Isola arcaica.