Danza e inclusione sociale, “Matrici rito corpo/archivio arcaico contemporaneo”. Il 28 settembre alle ore 21 al Teatro Comunale Si ‘e Boi – Selargius. Restituzione del laboratorio di ricerca condotto da Adriana Borriello
Il titolo dello spettacolo/restituzione è “Matrici rito corpo / archivio arcaico contemporaneo”, ovvero l’esito del laboratorio di ricerca condotto da Adriana Borriello, che fa parte del progetto Danza e Inclusione Sociale 2021, promosso dal Comune di Selargius, con il sostegno della Fondazione di Sardegna, della RAS – Assessorato alla P.I. BB. CC., e organizzato dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, in collaborazione con Ce.D.A.C. Sardegna, ASMED – Balletto di Sardegna, Maya Inc. Soc. Coop e Gruppo e-Motion.
Find – Festival Internazionale Nuova Danza ha presentato la Residenza artistica di Adriana Borriello: Studi sul corpo antropologico.
Matrici rito corpo/archivio arcaico contemporaneo, un’iniziativa AB Dance Research nell’ambito di ResidanceXL 2021 in seno al network Anticorpi XL. Il laboratorio condotto da Borriello, con la collaborazione musicale di Antonella Talamonti vede adesso la restituzione pubblica il 28 settembre presso il Teatro Si ‘e Boi a Selargius.
Adriana Borriello
“Le mie prime ricerche coreografiche ispirate al rito, alle tradizioni popolari e all’etnocoreologia risalgono ai secondi anni ’90. Tammorra, del 1997, è il primo dei miei spettacoli antropologici, Chi è devoto, del 2006, è l’ultimo.
Sono molto legata a quegli spettacoli e ai processi che li hanno generati. Stranamente la loro natura arcaica mi richiama continuamente e mi risuona sempre così attuale, così contemporanea. Essi contengono qualcosa di primordiale e generativo.
Ho sentito più volte il bisogno di tornare lì a rimestare in quei materiali coreografici, rimetterci le mani per nuove plasmazioni, come quando si torna a casa dopo tempo e si guarda nelle proprie cose e si sposta si getta si ammoderna si riconsidera si riparte.
Ora è giunto il momento di una ristrutturazione.
Voglio partire dai materiali di quegli spettacoli per aprire a nuove ricerche coreografiche, voglio usare quel vocabolario, quei gesti, quelle partiture, le pratiche che li hanno generati come matrici di nuovi processi, nuove strade da percorrere, nuovi oggetti da costruire. Voglio nutrirmi di nuovo di quei vecchi pezzi coreografici, guardare con occhi nuovi al vecchio e aprire a nuovi incontri, nuove ricerche sul campo, nuovi corpi, altre possibilità”.
L’ingresso agli eventi sarà consentito solo con l’esibizione del Green Pass.