I disturbi alla tiroide colpiscono circa sei milioni di italiani, per lo più donne
La Consulcesi ha dedicato l’ultimo corso della serie formativa Ecm “Gusto è Salute” a ipotiroidismo e ipertiroidismo. Docente d’eccezione Serena Missori, endocrinologa, nutrizionista e autrice di diversi libri di cui l’ultimo da pochi giorni in libreria, su “La dieta della tiroide biotipizzata”, affiancata dall’influencer e chef Marisa Maffeo. Coniugare il piacere del cibo e la cura della salute è l’obiettivo del progetto. La terza serie insegna come prevenire e affrontare anche a tavola i disturbi tiroidei. In particolare i disturbi alla tiroide coinvolgono circa sei milioni di italiani, per lo più donne. Disturbi che creano ripercussioni notevoli sulla salute come: problemi di peso, sintomi intestinali, gonfiore addominale, stanchezza e stress.
“Ipotiroidismo e ipertiroidismo – sottolinea Consulcesi-, sono le più frequenti malattie che interessano la tiroide. In genere si presenta un’alterazione della produzione degli ormoni T3 e T4. Il compito di questi due ormoni è quello di stimolare la crescita, lo sviluppo dell’organismo e l’equilibrio di tutti i suoi sistemi, soprattutto il sistema cardiovascolare, gastrointestinale e nervoso”.
“Con questo corso vogliamo sfatare alcuni miti circa il rapporto tra alimentazione e tiroide e fornire indicazioni e consigli pratici da mettere in campo sin da subito – afferma Serana Missori-, infatti affronta il tema dell’impiego di alimenti utili per la gestione di ipo ed ipertiroidismo. Inoltre come l’associazione favorevole degli alimenti funzionali e l’integrazione con nutraceutici per ottimizzare la funzione tiroidea con e senza terapia convenzionale”.
Il progetto
Il progetto “Gusto è Salute” si sta rivelando molto importante per i medici che hanno potuto aggiornare le proprie conoscenze in ambito alimentare. Questo attraverso dei corsi i cui contenuti teorici possono essere riscontrati nella preparazione pratica degli alimenti, grazie alla collaborazione tra esperti di medicina e professionisti del mondo culinario.
“In questo modo si è voluto trasmettere agli operatori sanitari le tecniche migliori da trasferire ai propri pazienti. Ovvero su come mangiare in modo sano e con gusto, ma divertendosi e curando la salute, conclude la Missori“.