Teatro del Segno: nuova Stagione di Teatro Senza Quartiere

Focus sulla drammaturgia contemporanea con la Stagione 2021-2022 di “Teatro Senza Quartiere”

Organizzata dal Teatro del Segno al TsE di Is Mirrionis in via Quintino Sella a CagliarI. Con la direzione artistica di Stefano Ledda: cinque titoli in cartellone dal 9 ottobre al 21 novembre.

Tra un omaggio a Nino Rota, ritratti al femminile e storie in “nero”, cronache di guerra e il ricordo della Shoah.

Una programmazione interessante e variegata fra prosa e musica, intriganti monologhi e diari dal fronte. Con testi di importanti autori del Novecento, da Emilio Lussu, a Dino Buzzati e Primo Levi per arrivare fino a Massimo Carlotto. Per la prima tranche della Stagione Teatrale 2021-2022 – inserita nell’ambito del progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE / per un quartiere senza teatro” 2017-2026. Promosso dal Teatro del Segno in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno del Comune di Cagliari, della Regione Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.

“Teatro Senza Quartiere” nel cuore di Is Mirrionis. Un progetto culturale che vede l’arte e in particolare la forza espressiva e comunicativa dei linguaggi della scena come fulcro della vita sociale

Dove lo spazio “ritrovato” nel rione sorto nel secondo dopoguerra ai piedi del Colle di San Michele rappresenta un prezioso luogo di incontro per i residenti. Oltre che un nuovo palco per la città.

Dopo la sospensione degli spettacoli e la chiusura dei teatri, un primo segnale di “ripartenza” pur tra mille difficoltà e imprevisti si è avuto la scorsa primavera con la Stagione 2020-2021 di “Teatro Senza Quartiere” al TsE. Poi in estate la terza edizione del Festival “Palcoscenici d’Estate” ad Allai e il XIII Festival “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu. Fortemente voluto dall’amministrazione del paese del Montiferru e realizzato eccezionalmente ai primi di settembre, in risposta e come simbolo di rinascita dopo la tragedia del fuoco.

Il Teatro del Segno non si è fermato, neppure nei mesi più bui del lockdown, almeno per la parte di progettazione e studio. Sono riprese appena possibile le prove, in attesa di poter finalmente reincontrare il pubblico. La Stagione 2021-2022 di “Teatro Senza Quartiere” incomincia con rinnovato entusiasmo e passione, con l’auspicio di un prossimo ritorno alla normalità.

Il cartellone

Ouverture sabato 9 ottobre alle 21 e domenica 10 ottobre alle 19.30 con “Spogliarello” di Dino Buzzati, nel nuovo allestimento del Teatro del Segno con regia, scene e costumi di Marco Nateri. Sotto i riflettori Marta Proietti Orzella e Alessandra Leo in un curioso gioco di specchi per il racconto di una “discesa agli inferi”.

Velia, la protagonista, una donna giovane e avvenente, aspira al lusso e a una comoda “sistemazione”. Ma la sua “carriera” di mantenuta di uomini ricchi e maturi finisce ben presto, ed ella si ritrova a cercare in qualche modo di sopravvivere. Una femme fatale sfortunata, ma anche una vittima, con la sua ingenuità e perfino con la sua arroganza e stoltezza, dell’ipocrisia e del perbenismo della società.

Tra parole e note – domenica 24 ottobre alle 19.30. Con “100 per cento Nino Rota – L’amico magico di Fellini” di OfficinAcustica

Un omaggio al celebre compositore, autore di tante colonne sonore per il cinema ma anche di pagine cameristiche e sinfoniche, opere liriche e musica sacra. Un itinerario sul filo delle parole e delle note con il concerto-spettacolo nato in occasione dei cento anni dalla nascita dell’artista, nel 2011, scritto e interpretato dalla cantante e attrice Anna Lisa Mameli (voce) con Corrado Aragoni al pianoforte e un ensemble di archi, fiati e percussioni. Un suggestivo itinerario tra le atmosfere di “Amarcord”, “8 ½”, “La dolce vita”, “La strada” e “Le notti di Cabiria” accanto a “Il Padrino”, il valzer del “Gattopardo” e il “Gian Burrasca” di Lina Wertmüller.

Riflettori puntati su Giovanni Carroni, protagonista sabato 30 ottobre alle 21 di “Bachisio Spanu.

“Epopea di un contadino sardo alla grande guerra” del Bocheteatro con drammaturgia e regia di Marco Parodi. Liberamente tratto da “Un anno sull’Altipiano” di Emilio Lussu. Con inserti da “Roccu u stortu” di Francesco Suriano (tradotti in Campidanese da Rossana Copez), per una lucida ricostruzione del conflitto in tutta la sua brutalità e ferocia.

Il pathos della tragedia rivive nella testimonianza del fante Bachisio Spanu, tra i dettagli della vita in trincea, l’eroismo dei soldati e l’inadeguatezza degli alti comandi. «tutti gli ufficiali della Brigata Sassari attendono con lucida consapevolezza che arrivi “il tempo dell’assurdo”». Scrive Parodi «degli assalti furibondi e disperati… esacerbati dalla continua e immediata visione di una morte certa e infeconda».

Una storia in noir. Sabato 13 novembre alle 21 con “Volevo vedere il cielo” di Massimo Carlotto. Con Miana Merisi e la partecipazione di Michela Cidu per la regia di Maria Assunta Calvisi (produzione L’Effimero Meraviglioso)

Una donna (si) racconta. Mette a nudo sogni infranti e amarezze di una vita trascorsa con il miraggio del facile successo dei format televisivi.

«Un’infelicità annegata nel vermouth». Unico sollievo allo squallore delle periferie e alla quotidiana lotta per la sopravvivenza. Tra spese al discount, un lavoro da colf, un marito spesso lontano e una figlia ribelle. Le aspirazioni della “ragazzina” non coincidono infatti con quelle della madre «che la vorrebbe velina o concorrente del Grande Fratello». Da questa ennesima delusione, nascono incomprensioni e litigi, fino al drammatico finale.

Il sipario si chiude su “Il Sistema Periodico” dal libro di Primo Levi. Con adattamento e regia di Stefano Ledda, anche protagonista sulla scena sulle note del sax di Juri Deidda per un doppio appuntamento. Sabato 20 novembre alle 21 e domenica 21 novembre alle 19.30

Con lo spettacolo del Teatro del Segno che affronta il tema della Shoah. Attraverso la similitudine con gli “elementi”, in un gioco di rimandi tra le leggi della fisica e i comportamenti umani.

Un’antologia di racconti del chimico e scrittore, tra ricordi della giovinezza e memorie del lager, da cui emerge una costante sfida con «la materia, madre o nemica»- come scrive Stefano Ledda nella presentazione. L’autore si confronta con «il mestiere di vivere; ricco di sconfitte, di vittorie e di miserie, di avventure e di incontri», con la sua prosa luminosa e essenziale, in una serie di affascinanti apologhi «capaci di impegnare in pari misura la ragione e la fantasia».

Il TsE – spazio “ritrovato” e palcoscenico aperto alla città – è il fulcro di un progetto pluriennale di “teatro sociale”. Nato con l’idea di offrire un’alternativa e un’opportunità agli abitanti del quartiere e in particolare alle giovani generazioni

Un riuscito “esperimento” culturale. Capace di intercettare e valorizzare risorse e talenti e insieme di rispondere a istanze e problemi, affrontando argomenti delicati e complessi come il gioco d’azzardo patologico e il fenomeno sempre più diffuso delle truffe ai danni degli anziani.

L’arte della rappresentazione come sintesi del reale e proiezione dell’immaginario, capace di dar corpo ai sogni (e agli incubi) del mondo contemporaneo. Con un palcoscenico “pulsante” di emozioni trasfigurate in parole, suoni e visioni e un luogo d’incontro e confronto parte integrante della vita culturale e sociale della comunità.

Tra le incertezze del presente, ma guardando al futuro. Il progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” proseguirà per un altro quinquennio, in virtù della proroga della convenzione che affida lo storico cineteatro parrocchiale di Sant’Eusebio, ora divenuto TsE, al Teatro del Segno fino al 2026.

Un teatro “abitato” che pure nei mesi scorsi, sempre nel rispetto delle regole e delle distanze. Con uso di mascherine e sanificazioni, ha ospitato prove e allestimenti, rigorosamente “a porte chiuse”, e la nascita della nuova creazione del Teatro Tages.

La Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2021-2022 si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro”. 2017-2026 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda

In collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Verde Pubblico del Comune di Cagliari, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.

Fondamentale l’apporto di partner e sponsor privati, a partire dal main sponsor TECNOCASA di Roberto Cabras che sostiene l’intero progetto quinquennale, come dell’azienda Fratelli Argiolas carpenteria metallica, grazie alla quale sono stati realizzati alcuni degli adeguamenti tecnici del palcoscenico e del teatro e il partner tecnico DUBS Organizzazione Tecnica per lo Spettacolo di Bruno Usai.

Il progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno, l’Accademia Internazionale della Luce, il Teatro Tages, il Comitato Casa del Quartiere, Teatro impossibile, La compagnia Salvatore della Villa, l’Associazione Culturale Musicale Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt”, la Compagnia dei Ragazzini di Cagliari diretta da Monica Zuncheddu, l’Associazione Culturale CORDATA F.O.R. e il CeDAC (Centro Diffusione Attività Culturali) che organizza il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

La compagnia

Fondato il 12 Gennaio 2009, il Teatro del Segno / Laboratorio di Produzione Teatrale nasce dall’esigenza dei suoi fondatori e del direttore artistico Stefano Ledda, di dirigere in maniera più spiccata la propria produzione artistica e la propria attività didattica verso il teatro sociale e verso interventi mirati alla diffusione della cultura teatrale.

Il Teatro del Segno è una compagnia professionale di produzione, un gruppo aperto ai diversi aspetti dell’espressività che ricerca attraverso la sperimentazione di percorsi creativi diversi, il segno scenico indispensabile alla comunicazione dell’emozione e del senso.

Il Teatro del Segno cura progetti come “Rovinarsi è un Gioco” e “Senza Fiato” e organizza, oltre alla Stagione di “Teatro Senza Quartiere” e alla rassegna “Teatro e Marmellata” al TsE, il Festival “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu e il Festival “Palcoscenici d’Estate” ad Allai, nell’ambito di Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art. Sardegna.

About Aurora Catalano

Studentessa universitaria appassionata di musica.

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