Il Fondo Impresa Donna è istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro. Si aggiungeranno le risorse PNRR, 400 milioni, destinate all’imprenditoria femminile
Il Ministro Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto interministeriale che rende operativo il Fondo Impresa Donna che mira a rafforzare gli investimenti e i servizi a sostegno dell’imprenditorialità femminile.
L’obiettivo della misura è quello di incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività. Per avviare nuove attività imprenditoriali e realizzare progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.
Il Fondo Impresa Donna è istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno le risorse PNRR, 400 milioni, destinate all’imprenditoria femminile. Il progetto costituisce un intervento cardine inserito tra le linee di intervento del Ministero dello sviluppo economico nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della missione “Inclusione e coesione”.
Attuando la misura a sostegno dell’imprenditoria femminile, il Ministero raggiunge un altro obiettivo del PNRR nei tempi stabiliti dal cronoprogramma, come già avvenuto per i bandi IPCEI sui progetti strategici altamente tecnologici nei settori delle batterie e dei semiconduttori. Mentre è già avviata la riforma della proprietà industriale.
Il decreto interministeriale è stato firmato anche dal Ministro dell’economia e delle finanze e dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia. Sarà quindi inviato alla Corte dei Conti per la registrazione.
Fondo impresa donna, come funziona
Le imprese dovranno realizzare programmi di investimento entro due anni e con un tetto di spese ammissibili:
- di 250mila euro per nuove imprese
- fino a 400mila per quelle già esistenti.
Le imprese dovranno avere le seguenti caratteristiche:
- sede legale e/o operativa dell’impresa in Italia
- imprese costituita da meno di un anno
- sono ammesse anche le persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione.
- nel caso di lavoratrici autonome, l’apertura della partita Iva va presentata entro i 60 giorni dalla valutazione positiva della domanda