L’incontro “Homo Civilis” tra studiosi e accademici, organizzato a Cagliari dall’associazione L’Alambicco, ha evidenziato la concezione di un socialismo improntato su valori umani che vanno al di là della stessa politica
La figura poliedrica di Emilio Lussu sembra rifuggire tutte le definizioni, in particolar modo quelle più retoriche. L’indagine multidisciplinare messa in campo nel IV Seminario internazionale “Homo Civilis”, ha evidenziato come abbia rappresentato un “unicum” nel panorama intellettuale sardo, italiano e internazionale.
L’incontro tra studiosi, scrittori e accademici, inserito tra gli appuntamenti della VI edizione del Festival, ha messo a fuoco l’essere socialista spontaneo di un uomo che era affascinato dalla figura di Pietro Nenni.
Tra le espressioni emerse con maggior forza c’è quella di Homo Civilis data da Italo Birocchi dell’Università di Roma. Colui che vive la politica con la pienezza della sua umanità e del suo senso di civiltà, con un’idea di socialismo improntato su una profonda base etica, radicata in valori che vanno al di là degli stessi valori politici.
Gli interventi
Ad analizzare il concetto di “Nazione fallita” in rapporto a quello di “Nazione abortiva” di Camillo Bellieni è stato Federico Francioni. Ha rievocato l’acceso dibattito sul concetto di Nazione nel primo dopoguerra. Altre riflessioni sui percorsi di lettura di Lussu sono state presentate da Giovanna Granata, che ne ha tratteggiato l’impegno nella lotta antifascista.
Luisa Maria Plaisant ha lanciato uno sguardo sulla spaccatura con il Psd’az, sui contrasti con La Malfa e sulla visione di un socialismo capace di conciliare in sé la democrazia con la libertà. Un interessante approfondimento su Emilio e Joyce nel mondo lusofono è poi arrivato da Luísa Marinho Antunes dell’Università di Madeira. Alberto Cabboi, invece, ha ripercorso il legame tra lo scrittore sardo e il giornalista Claus Gatterer. Egli tra il ’68 e il ’71 ne aveva tradotto le opere principali in tedesco.
Sono emersi inoltre singolari aspetti sulla lingua e lo stile. Al proposito è intervenuta Daniela Marcheschi che ha presentato il suo volume “Per rileggere Emilio Lussu”. Realizzato per divulgare gli atti del primo e del secondo Seminario internazionale di Studi. Alla presentazione sono intervenuti anche Gian Giacomo Ortu, Alberto Cabboi, Daniela Matronola, Guido Conti, Luisa Marinho Antunes, Alessandro Macis, Elisabetta Balduzzi.
La serata è proseguita con la presentazione del libro “Il mio amico” di Daniela Matronola che ne ha approfondito i contenuti in compagnia di Caterina Arcangelo. E in conclusione con l’applauditissimo omaggio a Claudio Lolli “Dal Viaggio in Italia Ferite&feritoie” proposto da Paolo Capodacqua. Sono intervenuti Marina Stefani, Federico Lolli e Tommaso Lolli, membri del Comitato promotore “Fondazione Claudio Lolli”, partner del Festival Lussu.