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Archeologi al lavoro al Tofet di Sant’Antioco

Sant’Antioco: Equipe internazionale di archeologi a Sa guardia de is pingiadas 

Si concluderà tra due settimane la terza campagna di ricerche archeologiche dell’Università di Tübingen, al Tofet Sant’Antioco .

Dopo la pausa del 2020 causata dalla pandemia CoVid-19, gli scavi sono ripresi nel 2021 con una breve campagna a Giugno e l’ultima, in corso, a Settembre-Ottobre. Gli scavi al Santuario Tofet dell’antico centro di S.Antioco fanno parte del progetto ARS-Archaeological Research in Sardinia. Sono sotto la direzione scientifica del Prof. Thomas Schäfer e della Dott.ssa Valentina Melchiorri e con il coordinamento scientifico del Prof. Paolo Xella, del dott. Matthias Lang e della dott.ssa Ilaria Montis.

Le indagini

Le indagini si pongono in continuità con i lavori già svolti nell’area dalla Soprintendenza archeologica di Cagliari. Ai lavori sul campo partecipa un’équipe internazionale che vede impegnati archeologi provenienti da Italia, Spagna, Tunisia e Germania, con un largo raggio di collaborazioni specialistiche ed interdisciplinari.
Il Tofet è un particolare Santuario tipico degli insediamenti fenici del Mediterraneo centro-occidentale: un fenomeno testimoniato in Sardegna, Nord-Africa e Sicilia. Elementi caratterizzanti sono le urne, contenenti resti cremati di bambini in tenera età e di animali (soprattutto ovicaprini). Inoltre vi sono stele votive erette nel Santuario dai fedeli per chiedere una grazia alla divinità o rendere omaggio per la grazia ricevuta. Il Tofet di S.Antioco è uno dei più antichi tra quelli conosciuti. Fondato in corrispondenza di un affioramento di tufo trachitico, particolarmente imponente e suggestivo. Il Santuario sorge sulla sommità della collina denominata “Sa Guardia de is Pingiadas”, “la Guardia delle Pignatte”.

Le scoperte

Il nome nasce dal fatto che le pentole antiche, proprio quelle utilizzate per contenere le ceneri erano ben visibili anche prima dell’inizio degli scavi archeologici, svoltisi a più riprese durante il secolo scorso. Gli ultimi scavi promossi dall’Università di Tübingen avevano come principale obiettivo quello di gettare nuova luce sulla più antica frequentazione del Santuario. Le scoperte finora effettuate hanno superato le aspettative: numerosi infatti sono i contesti ancora integri e di grande interesse scientifico, messi in luce attraverso un metodo di scavo rigoroso e documentati utilizzando le più moderne tecnologie digitali. Al termine dei lavori di scavo proseguirà lo studio di dettaglio e la pubblicazione dei reperti rinvenuti: le urne insieme al loro contenuto di ossa incinerate, che verranno sottoposte ad analisi antropologica e paleo-faunistica, ma anche i tanti reperti venuti alla luce nel corso delle tre campagne di scavo effettuate a partire dal 2018.

About Valentina Matzuzi

Sono una studentessa in Scienze della Comunicazione all'università di Cagliari. Ho 22 anni e vivo a Cagliari.

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