I deputati affermano che mobilità, istruzione, alloggio e partecipazione attiva nella vita pubblica rientrano tra le aree principali di cui beneficerebbero gli europei con disabilità.
In una risoluzione approvata giovedì, i deputati sostengono che l’UE dovrebbe avere una definizione comune di disabilità. Tra le loro raccomandazioni, i deputati includono un’assistenza più flessibile per i trasporti in treno. E quindi una rimozione delle barriere fisiche e amministrative, sistemi educativi in grado di accogliere diversi tipi di studenti ed esigenze, disposizione di alloggi ai cittadini con disabilità.
Garantire l’accessibilità
Per partecipare equamente a una società che si affida sempre più alle competenze digitali, il Parlamento chiede misure concrete. Come, per esempio, la fornitura da parte degli enti pubblici di informazioni nel linguaggio dei segni, in braille e con testi di facile lettura. Inoltre, l’interpretazione del linguaggio dei segni dovrebbe essere introdotta per gli eventi orali pubblici e gli edifici governativi dovrebbero essere facilmente accessibili.
Discriminazione e violenza
L’UE deve concentrarsi di più sulla lotta contro la violenza e le molestie, di cui le persone con disabilità sono vittime in maniera sproporzionata, e sul colmare il divario occupazionale che svantaggia le persone con disabilità. Il Parlamento chiede, inoltre, al Consiglio di procedere con l’approvazione della direttiva trasversale antidiscriminazione, attualmente bloccata.
Citazione
Il relatore Alex Agius Saliba (S&D, MT) ha affermato: “Le persone con disabilità continuano ad affrontare molteplici ostacoli e discriminazioni nella loro vita. Uno di questi è la mancanza di un riconoscimento reciproco della condizione di disabilità tra gli Stati membri dell’UE. Ciò rappresenta un enorme ostacolo alla loro libertà di movimento. È il momento di rispondere alle preoccupazioni dei nostri cittadini e di migliorare la vita delle persone con disabilità in un’Europa senza barriere. Dobbiamo promuovere la loro inclusione sociale ed economica e la loro partecipazione alla società. Senza discriminazioni, nel pieno rispetto dei loro diritti e su una base di uguaglianza con gli altri.”
Contesto
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD) è entrata in vigore nell’Unione nel 2011. La commissione parlamentare per le petizioni (PETI) svolge un “ruolo di protezione” per garantire il rispetto della convenzione da parte dell’UE. Dopo aver ricevuto decine di petizioni relative a questi temi, la commissione PETI ha redatto una relazione che valuta le sfide attuali che le persone disabili devono affrontare.