Una opera collettiva nata dal contributo dei singoli. Un mosaico colorato che darà vita ad una installazione d’arte urbana collettiva nei quartieri di Mulinu Becciu e di Su Planu.
Prende il via nei quartieri di Mulinu Becciu in Cagliari e di Su Planu in Selargius il progetto promosso da Fabbrica Sociale. L’iniziativa è finanziata dall’Unione Europea con il supporto di Sardegna Ricerche e della Regione Sardegna, per dar vita ad un progetto di arte urbana.
Fabbrica Sociale è un progetto di rigenerazione urbana. Si tratta di un laboratorio di progettazione partecipata e condivisa che intende rispondere al bisogno di identità, alla necessità di creare relazioni significative e “comunità”. L’iniziativa si sviluppa nei quartieri di Mulinu Becciu (Cagliari) e Su Planu (Selargius) attraverso una serie di azioni che coinvolgono i cittadini in prima persona.
Arte, cultura e benessere sono le materie prime di una “fabbrica di energia sociale” che produce un innovativo modello di welfare di comunità che favorisce il senso di appartenenza al luogo in cui si vive e promuove la valorizzazione di identità contrapposta al senso di abbandono e marginalità delle periferie, riappropriandosi degli spazi urbani per viverli in modo diverso.
L’idea d’impresa nasce dalla conoscenza dell’ambito di intervento che ha evidenziato la necessità di vivere gli spazi urbani è differente dall’abitarli. I servizi di base non sono sufficienti a radicare il senso di appartenenza ad un territorio se non vengono soddisfatti anche i bisogni culturali, se, come ci ha riferito una cittadina intervistata, non si provvede a nutrire anche l’anima.
Il gruppo di lavoro
Un team multidisciplinare con competenze artistiche ed esperienza negli ambiti dell’animazione socio culturale e della cura della persona può offrire copertura in diverse aree. L’arte-terapia, il teatro, la creatività, la cura e il benessere sono strumenti necessari per intercettare e catalizzare le risorse culturali presenti nel territorio. E’ necessario organizzare in una rete coerente le potenzialità e valorizzarne le potenzialità e l’efficacia. Il percorso di validazione sta testando le modalità organizzative e le criticità. Attraverso questa ricerca si sta mettendo a punto sia l’organizzazione che la sostenibilità dei servizi. E’ necessario stabilire dei parametri affinché la proposta possa diventare un modello organizzativo scalabile ed esportabile anche in altri contesti.
L’emergenza sanitaria innescata dalla pandemia di Covid 19 sta ridisegnando il mondo ed il modo di vivere la socialità. Questa è la sfida più grande con cui confrontarsi, costringendo, alla luce dei nuovi bisogni emersi, ad un ripensamento delle modalità di intervento e alla ridefinizione dei linguaggi e degli ambiti comunicativi. Fare aggregazione sostenibile in tempo di distanziamento sociale, creare reti virtuali fra associazioni culturali e di volontariato, coinvolgere le amministrazioni in una assunzione di responsabilità rispetto al proprio ruolo di sostegno verso le iniziative che, partendo “dal basso”, di fatto, colmano dei vuoti istituzionali e aprono vie di innovazione sociale, in questo nuovo panorama acquisiscono rilevanza prioritaria.