Intervista al sindaco di Isili Luca Pilia, impegnato attivamente nel contrasto dello spopolamente, attraverso strategie di chi vive il fenomeno sulla propria pelle.
L’onda dello spopolamento si allunga e si estende dalle zone interne alle coste. Lo spopolamento cammina veloce, molto più spedito dei tanti discorsi che cercano di combatterlo con i quali non si riesce a tenerne il passo. Le precedenti previsioni dicevano che entro il 2030 circa un centinaio di comuni sardi, piccoli e micro, sarebbero spariti dalla cartina dell’isola. Ora il rapporto Eurostat dice che quattro macro aree della Sardegna perderanno circa un quarto degli abitanti entro il 2050. Si tratta di Carbonia-Iglesias (-25,5%), Medio Campidano (-24,6%), Oristano (-23,2%) e Nuoro (-22,3%).
Abbiamo una Sardegna che con speranza si affaccia al futuro, e in maniera speculare ne abbiamo un’altra che lotta per sopravvivere e tutelare la sua identità sé stessa. due campanelli d’allarme ci richiamano ad una triste realtà, ovvero, la popolazione invecchia e i giovani vanno via: un impoverimento demografico accompagnato da un declino economico.
Il fenomeno.
Lo spopolamento interessa alcune aree della Sardegna sin dalla fine dell’Ottocento. Negli ultimi sessant’anni ha assunto dimensioni preoccupanti. Nell’arco dei 60 anni compresi tra il censimento del 1951 e quello del 2011, la percentuale di comuni in calo demografico è stata di circa il 60%. Di questi oltre un terzo (35,5%) aveva registrato un decremento superiore al 40%.
La popolazione della Regione Sardegna presenta una dinamica naturale fortemente negativa. Il saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) risulta per l’anno 2020 pari a – 10.746 unità. Ulteriormente negativo e superiore a quanto registrato nei due anni precedenti. Nel 2020 il saldo migratorio totale, inteso come differenza tra emigrati e immigrati, evidenzia a livello regionale un dato negativo con un decremento pari a -2.650.
Luca Pilia classe 1976, laureato in giurisprudenza, da sempre attivista politico ricopre ruoli istituzionali dal 2006, da prima come consigliere e dal 2016 come sindaco. per un mandato ha ricoperto il ruolo di vicepresidente della Comunità Montana Sarcidano Barbagia di Seulo. impegnato attivamente nel contrasto dello spopolamento in Sardegna.