Dopo la prima edizione del 2019, ritorna la rassegna “Cinema e censura”, 15 film che raccontano in che modo le forbici di Stato hanno martoriato migliaia di pellicole per imporre una morale sociale, religiosa, sessuale e una politica di stampo conservatore e protezionistico.
Primo appuntamento lunedì 18 ottobre al cinema Greenwich alle 18:30.
Cosa prevede la rassegna ?
La rassegna – ideata e promossa dall’associazione Settima arte, col contributo dell’assessorato alla Cultura della Regione Sardegna e la collaborazione della Cineteca Sarda – prevede due proiezioni alla settimana, sempre ad ingresso gratuito, e la presentazione di alcuni film da parte di critici ed esperti.
Intanto quest’anno in Italia c’è stata una svolta epocale: il 5 aprile 2021 è stata abolita la censura cinematografica: non si potrà più bloccare un film, né tagliarlo ma – attraverso il parere di una Commissione – ci sarà una classificazione con divieti (non adatto ai minori di 6 anni, o vietato ai minori di 14 o 18 anni).
Anche se oggi la censura si nasconde sotto altre forme (si pensi alla “cancel culture” e alla autocensura degli autori), questa seconda rassegna offre un panorama per riflettere sul modo in cui la censura al cinema è anche in fondo la storia del costume, sociale e politico di un popolo.
Si parte dunque lunedì 18 ottobre con “Il mio corpo ti scalderà” (1943) di Howard Hughes, un western che fece epoca perché i censori videro nella (innocente e casta) scollatura di Jane Russell una provocazione sessuale.
A seguire giovedì 21 “Estasi” (1933) di Gustav Machaty, passato alla storia per essere stato il primo film a mostrare una fuggevole sequenza di nudo femminile; quindi lunedì 25 “Io sono curiosa” (1967) di Vilgot Sjoman, disinibito racconto di una giovane che si interroga su vita reale e desiderata.
Chiude il mese di ottobre giovedì 28 il capolavoro di Luis Buñuel “Viridiana” (1961) feroce critica alla religione e alle convenzioni sociali.
Questi gli altri film che seguiranno con cadenza settimanale
- “Je, tu, il, elle” di Chantal Akerman
- “Cannibal Holocaust” di Ruggero Deodato
- “L’ultimo pugno di terra” di Fiorenzo Serra
- “Festa di compleanno per il caro amico Harold” di William Friedkin
- “Natural born killers” di Oliver Stone
- “Brian di Nazareth” di Terry Jones
- “Je vous salue Marie” di Jean-Luc Godard
- “La bestia” di Walerian Borowczyk
- “Io Caligola” di Tinto Brass-Bob Guccione
- “Sweet movie” di Dusan Makavejev
- “Salà o le 120 giornate di Sodoma” di Pier Paolo Pasolini