Missing Sassari 3

Missing, anche in Sardegna troppi giovani adescati e scomparsi


Nel secondo convegno a tema promosso a Sassari dall’associazione Ammentu, i relatori hanno messo in luce il fenomeno della manipolazione psicologica e dello sfruttamento sessuale.
La scienza ha fatto passi da gigante ma la macchina dei soccorsi è troppo spesso tardiva.


Sassari

Internet e le sette utilizzati come esche finiscono per diventare la causa principale della sparizione dei giovani. In particolare il web si insinua all’interno delle case e si presta a divenire una trappola perfetta in cui far cadere i ragazzi.

I retroscena del disagio giovanile sono stati al centro della seconda edizione di “Missing”, il convegno dedicato all’indagine sulle persone scomparse in Sardegna. Un evento organizzato al Palazzo della Provincia di Sassari dall’associazione Ammentu che ha permesso di incontrare e confrontarsi con relatori di altissimo profilo.

Il disagio giovanile


Il disagio giovanile rappresenta un ambito emergenziale, come ha sottolineato anche l’ultimo report del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse. Ma perché un adolescente decide di far perdere le sue tracce? La risposta è difficile e legata a una serie di concause. Come ha specificato Alessandra Nivoli, sono molti gli attori coinvolti, dalla famiglia al contesto amicale al web. Il fenomeno più allarmante è quello conosciuto come “grooming”, cioè l’adescamento attraverso tecniche di manipolazione psicologica il cui scopo ultimo è sfruttare sessualmente il minore.

Anche l’affiliazione a una setta può costituire un motivo dell’allontanamento dei ragazzi. “Per evitare tutto questo – ha affermato la psichiatra – bisogna interpretare i silenzi dei giovani. Silenzi che rappresentano ferite e voci segrete.”
Specializzato nell’ascolto delle vite di chi scompare è certamente Gianfranco Piscitelli, avvocato e presidente della Penelope Sardegna onlus.

Per Piscitelli, che ha ricordato alcuni casi sardi emblematici, le tentazioni esterne che precipitano i destini dei ragazzi sono tante. Il legale ha posto l’accento sulle motivazioni interne alla famiglia, e sull’importanza di saper “leggere” le testimonianze di parenti e amici, non sempre complete e vere.
Dalle documentazioni verbali a quelle biologiche e informatiche, la relazione dell’ esperto Luciano Garofano ha evidenziato come la scienza abbia fatto passi da gigante. Considerazione già espressa anche lo scorso anno e che è stata riproposta ma con maggiore allarme perché “la tempestività è tutto”.


Tempi lunghi e dilatati invece quelli descritti da Salvatore Morittu, che ha parlato della sua quarantennale esperienza terapeutica coi tossicodipendenti e i malati di Aids. Noi aiutiamo i familiari di chi muore a dare un senso alla scomparsa dei propri cari”. Antonello Spada, presidente dell’Ordine Forense di Oristano ha confermato la “lacunosità e macchinosità investigativa” quando si tratta di rintracciare chi sparisce dai radar della comunità.

About Elena Marongiu

Diplomata presso l'Istituto Tecnico Commerciale E. Mattei di Decimomannu (SU) con titolo di Ragioniere Perito Commerciale Programmatore il 6 luglio 2015. Laureata in Lingue e Comunicazione il 14 novembre 2018 presso l'Università degli Studi di Cagliari. Appassionata di autobiografie scritte e visive e libri che trattano i temi della società contemporanea e moderna

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