Il comitato dei cittadini impegnati nella riconversione dell’ex Orto Botanico ora avrà un nuovo alleato, l’ateneo sassarese si è detto disponibile a supportare l’iniziativa
La disponibilità dell’ateneo sassarese ha anche un significato squisitamente storico, essendo stata quest’area anche sede dell’orto botanico dell’Università. Una memoria storica che si ricollega alla attività di riqualificazione urbana nella quale l’ateneo si sente partecipe.
Stiamo parlando dell’area verde che si trova fra via Repubblica Romana e via Pasquale Paoli. I resti più visibili dall’esterno sono costituiti dal vecchio muro secentesco con la nicchia della Madonna, ultimo segno del convento del Carmine extra muros. Altro resto importante, è la vecchia Serra Buscalioni, edificata nel 1903 e l’area circostante di circa 4000 mq.
Il processo verso la riconversione
Tutto questo processo ha bisogno di due passaggi essenziali. In primis l’acquisizione da parte del Comune di Sassari e poi dalla successiva apposizione del vincolo monumentale.
In questo quadro ancora parzialmente da instradare verso una definizione della fruibilità pubblica di questa area. L’Università si inserisce come uno dei principali protagonisti della scena urbana come motore di cambiamento culturale.
L’interesse di Uniss per l’ex Orto Botanico
L’interesse dell’ateneo, inoltre, rientra nella sua dimensione educativa, attraverso la cultura dello sviluppo sostenibile e, particolarmente in questo caso, di miglioramento della qualità della vita e di contrasto dell’inquinamento atmosferico in una zona della città così densamente popolata e povera di importanti zone verdi e di condivisione dei cittadini.
L’argomento è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il Prorettore Andrea Fausto Piana, la Prorettrice ai rapporti con il Territorio Antonietta Mazzette e i rappresentanti dei comitati promotori dell’iniziativa di salvaguardia dell’area.