Dopo la terza nello scorso luglio, a recuperare quella del 2020, slittata a causa dell’emergenza sanitaria, il Festival del Passato Remoto giunge, a distanza di pochi mesi, alla sua quarta edizione.
Sarà un festival che toccherà tre diversi paesi quello del “Passato Remoto”, inizierà il suo percorso a sorgono per poi passare da Laconi e finire a Nurallao
Il sottotitolo è sempre Sorgono al Centro del Primo Centro del Mondo. Un appuntamento di nuovo ai nastri di partenza dal 30 ottobre al 1 novembre. Farà tappa a Sorgono, appunto, Laconi e Nurallao, con la direzione artistica di Sergio Frau.
Il giornalista e scrittore, appassionato indagatore di storia e archeologia, a lungo inviato per la cultura del quotidiano La Repubblica. Ha scritto il libro “Le Colonne d’Ercole. Un’inchiesta” (2002), dove con le sue intuizioni ha infranto un po’ di “certezze”, spostando le Colonne d’Ercole dallo Stretto di Gibilterra al Canale di Sicilia, poi con “Omphalos.
Il Primo Centro del Mondo” (2017), dove la Sardegna, secondo una teoria supportata da precisi riferimenti letterari e scientifici, è l’Isola di Atlante e Sorgono l’ombelico. Si continuerà a parlare di questo, ma non solo, nei tre giorni del festival, anche con ospiti importanti come Jacopo Fo e Mario Tozzi.
Sorgono, dunque, al Centro del Primo Centro del Mondo. Sergio Frau spiega: “La mia ricerca prova a restituire un senso alle parole e ai simboli degli Antichi. Attraverso testimonianze d’epoca e risultanze geo-archeologiche si analizzano e si confrontano due miti paralleli. Il primo, quello di Atlante al Centro del Mondo. Il racconto di Platone testimonia di un’Isola di un Atlante al Centro del Mondo”.
“Il Festival del Passato Remoto si propone ancora una volta di accendere i riflettori su zone oscure dell’archeologia sarda. Ma non solo. Ben venga chi vuole riscoprire antichissime storie, vere geografie, lontani saperi, fantastici sapori. E magari, poi, ragionarci su. La Sorgono dei 200 menhir più antichi di Stonehenge e del rosone più grande della Sardegna”.
Il programma
La quarta edizione del Festival del Passato Remoto prende, dunque, il via sabato 30 ottobre alle 10. Alle 10 nel capoluogo del Mandrolisai sono in programma le visite guidate al Parco Archeologico di Biru ‘e Concas e al Santuario Campestre di San Mauro. Comunemente definito la Stonehenge sarda. Immerso nei boschi e situato nel centro esatto della Sardegna, il parco archeologico, risalente a circa cinquemila anni fa. Rappresenta il maggiore raggruppamento di menhir del Mediterraneo.
La chiesa di San Mauro sorse intorno al 1120 per opera dei monaci benedettini. Il rosone, in stile romanico, con i suoi due metri di raggio, è il più grande esistente nell’Isola.
A seguire, alle 12.30, la tradizionale visita guidata da Sergio Frau al Museo di Sorgono, dedicata, in particolare, ai ragazzi delle scuole.
Nel pomeriggio, alle 16.30, al Teatro Murgia il convegno 40° parallelo nord. S.O.S. per Mont’ePrama e Biru ‘e Concas, in collaborazione con il geoportale Nurnet – La rete dei Nuraghi e la comunità del Sinis. Frau sottolinea e spiega: “Basta misurare su un mappamondo il 40° parallelo nord per rendersi conto che lì, proprio al Centro, perfettamente equidistante dalle coste pacifiche di Giappone ed America, c’è un’Isola che sbuca, a sorpresa, dal mare. Un’isola già antica per gli Antichi prima felice poi pestilente, malarica, abbandonata.
Eppure decine, decine e decine i nuraghi sepolti vivi sotto il fango, mostrano una lontana catastrofe, una vera Pompei del Mare. Alle 18.30 negli spazi esterni della Chiesa Parrocchiale di Sorgono Andrea Loddo, l’artigiano, “tecnico archeosperimentale”. Dalle 19.30, poi, “libiam”, verrebbe da dire. Brindisi aperto a tutti nelle cantine di Sorgono.
La prima giornata del FPR4 si chiude alle 20 al Teatro Murgia con la proiezione de La Sardegna di Atlante, Primo Centro del Mondo.
Domenica 31 ottobre
La domenica 31 si apre a Sorgono, alle 10, con le visite guidate di Biru ’e Concas e del Santuario Campestre di San Mauro. Alle 11 al Teatro Murgia Scene da un Patrimonio, la proiezone di filmati d’autore dedicati all’archeologia sarda. A seguire l’esibizione delle voci del coro “Su Cuncordu Sorgonesu”. Alle 12.30 al Museo di Sorgono la visita condotta da Sergio Frau, Ettore Tronci. Alle 17 al Teatro Murgia Canne al Cielo, esibizione del famoso maestro di launeddas Luigi Lai. Presenta Ivo Zoncu. A seguire, alle 19, Le Storie della Storia, monologo di e con Jacopo Fo, un viaggio affascinante, di narrazione e affabulazione, fra la Storia e le sue innumerevoli Storie. Dalle 19.30 si tornerà a levare i calici nelle Cantine di Sorgono.
Lunedì 1 Novembre al Festival del “Passato Remoto”
Lunedì 1 novembre si comincia alle 8.30 con le escursioni degli ospiti alla cascata di Funtana Is Arinus o Craddaxioleddu di Nurallao e al Nuraghe Nolza di Meana Sardo. Si andrà anche a Laconi al Museo della Statuaria Preistorica in Sardegna (il Museo delle Statue Menhir), ospitato negli spazi del Palazzo Aymerich, ultima residenza dei marchesi di Laconi progettata a metà Ottocento dall’architetto Gaetano Cima.
Undici sale che delineano lo sviluppo cronologico della grande statuaria antropomorfa preistorica sarda, compreso fra il 3800 e il 2000 a.C.
Alle 10 al Museo di Sorgono, nella Sala Sau, il laboratorio Come si fabbricano le launeddas con Michelino Loi, uno dei più apprezzati costruttori di launeddas dell’Isola, e Alessio Masones, giovane suonatore. Alla stessa ora le visite guidate di Biru ’e Concas e del Santuario Campestre di San Mauro. Alle 12.30 al Museo di Sorgono la visita guidata a cura di Sergio Frau.
La quarta edizione del Festival del Passato remoto si chiude alle 17 al Teatro Murgia con Mario Tozzi – geologo, divulgatore scientifico, volto noto di diversi programmi tv – ed Enzo Favata, affermato jazzista, sassofonista e polistrumentista, che propongono il reading Mediterraneo, Le Radici di un Mito. Partecipa Sergio Frau. Una lezione concerto di Tozzi (voce narrante) e Favata (sassofoni, clarinetti, elettronica), impegnati nel realizzare un film senza immagini, fatto di parole e suoni – il racconto dell’uno scorre sulle atmosfere sonore create dall’altro – nel quale prendono forma paesaggi arcaici, mitologia e scienza.