Al via al Cineteatro Astra la rassegna “Festival Etnia e Teatralità”

Riparte dal nuovo Cineteatro Astra l’appuntamento annuale con il “Festival Etnia e Teatralità”, in programma a Sassari dal prossimo 11 novembre al 20 febbraio 2022.

La rassegna “Festival Etnia e Teatralità”, organizzata dalla Compagnia Teatro Sassari, con il patrocinio del Comune di Sassari e della Regione Sardegna; e dedicata al suo ideatore Giampiero Cubeddu; riprende il suo cammino dopo che la pandemia aveva interrotto l’edizione 2019 e impedito di organizzare quella del 2020. Finalmente il sipario è pronto a sollevarsi sulla XXXI edizione con i suoi otto spettacoli in cartellone.

“Il “Festival Etnia e Teatralità” persegue fin dalla sua istituzione, nel 1989 – sottolinea il presidente della Compagnia Teatro Sassari Mario Lubino – l’obiettivo di far conoscere le esperienze più interessanti nel campo del teatro, della musica e della danza non solo della Sardegna ma anche di altri territori ospitanti minoranze linguistiche e impegnati nel recupero della propria cultura. La rassegna è divenuta nel tempo un fondamentale punto di riferimento e di confronto fra differenti drammaturgie e stili musicali; e si è affermato come importante vetrina per svariate forme di spettacolo.

Giovedì 11 novembre

L’apertura del Festival, giovedì 11 novembre, è affidata alla Compagnia Effimero meraviglioso in scena con “Volevo vedere il cielo” di Massimo Carlotto. Maria Assunta Calvisi firma la regia di questo intenso dramma che vede come protagonista una donna di cui non si conosce neanche il nome; interpretata da Miana Merisi. Mentre si sa che il marito si chiama Arturo, un bravo uomo e grande lavoratore ormai rassegnato alle avversità della vita; resta ignoto anche il nome della figlia, “la ragazzina” che cerca in tutti i modi di ribellarsi alla madre che la vorrebbe velina; concorrente del Grande Fratello o persino battona purché non finisca come lei, frustrata e infelice. Le luci dello spettacolo sono di Stefano De Litala e l’organizzazione è curata da Luana Brocato.

Venerdì 19 novembre

Il festival prosegue venerdì 19 novembre con “Carla o dell’essere sé stessi” della Compagnia I Barbariciridicoli. Lo spettacolo è una rappresentazione teatrale autobiografica scritta da Carla Baffi insieme a Tino Belloni che ne firma anche la regia. Sul palco non ci sono attori ma la stessa donna che racconta la propria storia, di una forza straordinaria ed epica. Carla Baffi, 55 anni, di cui 53 vissuti come Enzo Giagoni – 30 anni di servizio nel corpo di polizia; una figlia di 30 anni e un matrimonio durato 24 anni; nel 2013 sopravvive a Olbia al ciclone “Cleopatra” che gli strappa dalle mani la figlioletta Morgana; di soli 2 anni, insieme alla sua auto e alla sua nuova compagna, Patrizia. Entrambe vengono inghiottite dal fiume di acqua e fango

Sabato 20 novembre

Sabato 20 novembre è la volta dello spettacolo “Su Connottu”. La compagnia Il Crogiuolo affida a voci esclusivamente femminili la lettura dell’opera scritta da Romano Ruju, arricchita poi dalle ballate di Francesco Masala e riscritta per la scena dal regista Gianfranco Mazzoni, in cui la narrazione originale era assegnata principalmente agli uomini. Sul palco Rita Atzeri, Maria Grazia Bodio, Isella Orchis e Gisella Vacca; leggono il racconto in cui rivive la sommossa popolare del 26 aprile del 1868 contro gli effetti dell’editto delle Chiudende; che, nel 1820, autorizzò la recinzione dei terreni in Sardegna introducendo di fatto la proprietà privata. A scatenare la rivolta fu una vedova nuorese, Pasqua Selis Zau, nota Paskedda Zau, al grido di “A su connottu, torramus a su connottu!”, al “conosciuto”, alla consuetudine.

Sabato 27 novembre

Il sabato successivo, 27 novembre, la Compagnia Artenova presenta “S/Coppia, d-istruzioni per l’uso” con Gaia De Laurentiis, Gino Auriuso e Riccardo Bàrbera. Una divertente analisi sulla tematica del rapporto di coppia che punta i riflettori su lui, lei, l’altro, l’altra, il suocero, la suocera, unioni civili, incivili, triangolari, poligonali, poligamiche e poliamoriste. Lo spettacolo, per la regia di Paolo Pasquini con le musiche di Marco Schiavoni e i costumi e gli elementi scenici di Francesca Serpe, affronta dunque il tema della fedeltà e dei punti di forza e di debolezza della forma-coppia.

Sabato 4 dicembre

Il cartellone prosegue sabato 4 dicembre con “L’avvoltoio” della compagnia Sardegna Teatro per la regia di César Brie. Il testo di Anna Rita Signore si basa su una storia vera ambientata a Quirra. Lo spettacolo ripropone le vicende di un gruppo di attori alle prese con l’allestimento di uno spettacolo finalizzato a denunciare quel che accade da anni all’interno e a ridosso del Poligono. Nel piccolissimo villaggio della Sardegna sud-orientale, viene infatti ospitato, dalla metà degli anni ’50, il più grande Poligono sperimentale d’Europa dove arrivano eserciti e aziende di tutto il mondo per testare nuove armi, per addestrare truppe e simulare guerre. Ma cosa si sperimenta in questo Poligono e cosa si è sperimentato in passato, non è dato saperlo. Una sola amara certezza è la sindrome di Quirra che colpisce civili e soldati e alimenta il sospetto che all’interno della base si siano usate munizioni all’uranio impoverito, che si siano prodotte nano-particelle radioattive e che si siano smaltiti e stoccati rifiuti pericolosi, armi chimiche e batteriologiche.

Venerdì 14 gennaio

Il primo spettacolo del nuovo anno, venerdì 14 gennaio, è “I giganti della montagna” di Luigi Pirandello, una coproduzione del Teatro Zeta l’Aquila e del Teatro Instabile Paulilatino. Lo spettacolo per la regia di Manuele Morgese con le coreografie di Francesca La Cava, si basa sull’ultima opera incompiuta del poeta premio Nobel. Gli attori Manuele Morgese, Monica Pisano, Aldo Sicurella, Marta Proietti Orzella e Giuseppe Vignolo insieme al gruppo dei Comici e degli Scalognati portano in scena le vicende della compagnia della contessa Ilse che arriva alla villa detta “La Scalogna” dove vive un gruppo di diseredati, guidati dal così detto “mago Cotrone” che dà loro rifugio. Cotrone, dietro il quale si cela lo stesso autore, è il perno centrale che muove le fila del dramma, il grande burattinaio che tiene i fili del gruppo ammassato nella villa abbandonata e infestata dagli spiriti.

Giovedì 27 gennaio

Giovedì 27 gennaio, il sipario si apre sullo spettacolo di Abaco Teatro “L’Ultima Risata” di e con Rosalba Piras e Tiziano Polese. I due autori e interpreti vestono i panni degli attori ebrei Max Ehrlich e Camilla Spira – famosissimi negli anni dal 1920 al 1944- raccontano le loro sorti e quelle di altri famosi comici ebrei ai quali si deve, negli anni ’30, la grandezza leggendaria del cabaret e dello spettacolo leggero mitteleuropeo, in particolare di quello berlinese. La sorte di questi artisti è segnata dall’avvento di Hitler al potere. Espulsi dai set e dai palcoscenici sui quali avevano primeggiato, le loro performance si replicano in condizioni sempre più dure. L’evocazione del repertorio storico è frutto di canzoni e balli yiddish, del cabaret tedesco ricco di ballate e di sketch degli anni ’30-’40 che i protagonisti interpretano cantando anche in lingua francese, tedesca e yiddish.

Venerdì 18, Sabato 19 e Domenica 20 febbraio

L’ultimo appuntamento del festival etnia e teatralità è “La Madre” di Grazia Deledda. La Compagnia Teatro Sassari omaggia la grande scrittrice, di cui quest’anno ricorre il 150° anniversario della nascita, con uno spettacolo in programma per tre sere consecutive: venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 febbraio. Il regista Ignazio Chessa ha curato l’adattamento teatrale del romanzo pubblicato a puntate dalla Deledda nel 1919. Protagonista de “La madre” è Maria Maddalena il cui figlio Paulo, parroco di un paesino sui monti sardi, intraprende una relazione amorosa con la giovane Agnese. L’uomo è diviso fra l’amore per Dio e quello per la bella parrocchiana. Maria Maddalena, dentro i suoi silenzi, elabora pensieri e sospetti che la portano nelle notti di vento a seguire quel figlio che si sta perdendo e a scoprire la relazione clandestina.

About Emanuele Loddo

Nato a Carbonia, proveniente da Portoscuso (Sud Sardegna), studente di Beni Culturali e Spettacolo all'Università di Cagliari.

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