Sanità: “Su nuove tecnologie ascoltare professioni”

Ascoltare chi lavora nella sanità

Ascoltare le professioni che lavorano nella sanità per utilizzare al meglio le risorse previste dal Piano nazionale di ripresa sul fronte del rinnovamento tecnologico e digitale. E’ l’appello lanciato dall’Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic), riunita a Milano per il suo 21esimo Convegno nazionale.  

“Il messaggio che intendiamo lanciare è che le nostre società scientifiche sono pronte per definire meglio i prossimi passi operativi. Nel prossimo periodo dovranno essere messi a punto i passaggi di identificazione finale dei fabbisogni reali per poter mettere mano a quest’opera di ammodernamento. I tempi in realtà sono stretti”, quindi “riteniamo che siano proprio i professionisti da ascoltare prontamente per quella razionalizzazione di cui sentiamo tutti il bisogno”. 

“In uno dei passaggi più importanti si prevede un investimento in infrastrutture tecnologiche e digitali ospedaliere”. Tuttavia, “non risulta chiaro a molti osservatori ed esperti il numero delle nuove apparecchiature. Evidentemente, quando si parla di Tac e risonanze magnetiche si va a toccare argomenti di fortissimo impatto mediatico. Però a noi interessa soprattutto comprendere come siano state definite queste cifre. Nell’insieme ci sembra che questo investimento sia importante, ma conserva dei punti di poca chiarezza. E’ quindi un argomento da osservare con attenzione e da razionalizzare, con il contributo dei tanti operatori coinvolti nel comparto”. 

Ulteriori interventi

Durante la sessione congressuale dedicata all’argomento sono intervenuti esponenti di varie società scientifiche, tra cui Antonio Orlacchio che ha evidenziato come l’ammodernamento debba essere “mirato e razionalizzato”.  

Vittorio Donato (Airo, Associazione italiana di radioterapia e oncologia clinica) e Laura Evangelista (Aimn, Associazione italiana di medicina nucleare) hanno sposato “con entusiasmo” gli investimenti previsti. “Per la radioterapia oncologica questi fondi sono una boccata di ossigeno – dice Donato – Dai censimenti realizzati da Airo sappiamo che l’Italia si trova in una situazione a volte drammatica, con macchine che hanno più di 10-12 anni. Occorre quindi mettere mano a un rinnovamento del parco macchine, puntando alla sua realizzazione sulla base di valori condivisi di equità e trasparenza sul territorio”. 

“Anche la medicina nucleare ha accolto la notizia di questo investimento con entusiasmo – rimarca Evangelista. Ma siamo consapevoli che l’entusiasmo non è sufficiente e si deve trasformare in investimenti razionali ed effettivamente utili”. 

About Elena Marongiu

Diplomata presso l'Istituto Tecnico Commerciale E. Mattei di Decimomannu (SU) con titolo di Ragioniere Perito Commerciale Programmatore il 6 luglio 2015. Laureata in Lingue e Comunicazione il 14 novembre 2018 presso l'Università degli Studi di Cagliari. Appassionata di autobiografie scritte e visive e libri che trattano i temi della società contemporanea e moderna

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