Debutta domenica 28 novembre alle 19 al Teatro Civico di Sinnai (dove sarà in scena fino al 4 dicembre)“Due Fratelli” di Fausto Paravidino – nuova produzione de L’Effimero Meraviglioso con Noemi Medas, Federico Giaime Nonnis e Leonardo Tomasi per la regia di Maria Assunta Calvisi.
Un ritratat di una gioventù disorientata quello che domina lo spettacolo i “Due Fratelli” di Fausto Paravidino, andrà in scena in prima nazionale 28 novembre 2021 a Sinnai
Ritratto di una gioventù disorientata in “Due Fratelli” di Fausto Paravidino nella mise en scène de L’Effimero Meraviglioso con la regia di Maria Assunta Calvisi. Lo spettacolo in prima nazionale domenica 28 novembre alle 19 al Teatro Civico di Sinnai per la Stagione Teatrale 2021-2022 “Il Paese del Vero”. Sotto i riflettori Noemi Medas, Federico Giaime Nonnis e Leonardo Tomasi. Segreti e bugie, “lettere” alla famiglia lontana, fughe e ritorni affiorano in una scrittura ellittica fatta di brevi conversazioni.
Una “tragedia da camera” immersa in una atmosfera claustrofobica, che fotografa il malessere di una generazione smarrita. L’azione si svolge nella cucina di un appartamento in una città, dove i due fratelli Boris e Lev e la loro coinquilina Erica vivono. Dialoghi serrati su temi come l’amore e il disamore, l’odio e la violenza, l’ordine e il disordine, i diritti e i doveri. “Due Fratelli” racconta una storia, vera o inventata, sulla perdita di significato dei valori e della famiglia tradizionale.
La casa come porto sicuro
La casa in cui abitano è una sorta di porto sicuro rispetto al caos del mondo esterno e la presenza di Erica diventa un elemento conturbante. In un meccanismo grottesco e quasi pinteriano si assiste ad una sorta di ribaltamento, assenze e presenze si compensano. Sul filo delle suspense Fausto Paravidino pone i suoi personaggi di fronte a delle scelte ardue ma decisive. Boris e Lev appaiono come due “cuccioli” con una sorta di primitiva innocenza, o incoscienza. I loro piccoli sotterfugi, il tentativo di nascondere il loro fallimento, la loro inanità e inadeguatezza.
La volontà di non tradire le aspettative di chi nutre sogni e speranze, nella certezza di una loro felice riuscita nella vita, non basta a sottrarli al limbo; come se smarrita “la diritta via” essi non riuscissero più a reinserirsi nel mondo.
Erica come una novella Lilith possiede la forza catartica di sottrarli a quell’incantamento, è la creatura eretica, lo spirito libero e non addomesticabile. Una donna pensante che sembra interrogarsi, senza preoccuparsi troppo di ferire o destabilizzare gli altri. In un’anima femminile e ribelle, ma anche intransigente è il segreto di una rivoluzione, o l’origine di una reazione. Imprevedibile. “Due Fratelli” descrive il dramma di una gioventù perduta, dopo il miraggio della rinascita e la parentesi del boom economico.
L’autore
Fausto Paravidino ha all’attivo un’intensa carriera fra il palcoscenico e il grande schermo. Autore di varie pièces teatrali rappresentate con successo da lui stesso. Ha ottenuto importanti riconoscimenti come il Premio Tondelli – Riccione Teatro 199 e il Premio Ubu 2001 per “Due Fratelli”. Ha scritto e diretto il film “Texas” (2005), presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Il suo teatro, edito da Ubulibri, è appena stato ripubblicato da Einaudi in Italia e in Francia da l’Arche.
I suoi ultimi lavori sono “Il Macello di Giobbe”, per il Teatro Valle Occupato, “La Ballata di Johnny e Gill”, per il Théâtre Liberté di Toulon assieme ad altri teatri, “Il Senso della Vita di Emma”, per il Teatro Stabile di Bolzano.
Ha insegnato recitazione in varie scuole in Francia e in Italia alla scuole di recitazione del Piccolo Teatro di Milano e del Teatro Stabile di Torino. Ha coordinato i progetti di ricerca sulla scrittura teatrale “Crisi” per il Teatro Valle Occupato.