cinema tedesco

Rassegna cinema tedesco: Werk ohne Autor (Opera senza autore)

La ventunesima edizione della rassegna Cinema Tedesco Oggi dell’ACIT Cagliari propone Martedì 30 Novembre, ore 20:30, presso la Cineteca Sarda di Cagliari, il film Werk ohne Autor. Opera del pluripremiato regista Florian Henckel von Donnersmarck.

Attraverso la figura di un artista ispirato al pittore Gerhart Richter, per la rassegna Cinema Tedesco, il film racconta l’evoluzione della società tedesca dal dodicennio nero alla ricostruzione fino agli anni Sessanta. La rassegna è realizzata col contributo della Regione Autonoma della Sardegna; Assessorato PI; BBCC; Informazione, Spettacolo e Sport, e del Comune di Cagliari; Settore Cultura e Spettacolo.

Werk ohne Autor (Opera senza autore), Germania 2018, per la regia di Florian Henckel von Donnersmarck. Soggetto: Florian Henckel von Donnersmarck; fotografia: Caleb Deschanel; montaggio: Patricia Rommel; musica: Max Richter. Questi gli interpreti: Tom Schilling, Sebastian Koch, Paula Beer, Saskia Rosendahl, Ina Weisse, Florian Bartholomäi, Hans-Uwe Bauer, Produzione: Pergamon Film.

Trasformare i propri traumi in opere d’arte, trasformare le proprie ferite in qualcosa di glorioso. È il proposito che guida Florian Henckel von Donnersmarck, regista tedesco già premio Oscar per Le vite degli altri, nella realizzazione di Opera senza autore.

In questo film il cineasta di Colonia offre uno spaccato della Germania dilaniata dalla Seconda Guerra Mondiale e dai suoi drammi anche negli anni successivi alla caduta del Terzo Reich. Restituisce i dissidi e i contrasti interiori di un popolo diviso attraverso le esistenze di due personaggi antitetici legati da un doppio destino: Kurt Barnert e il Professore Seeband.

La trama

Il primo è un pittore. Cresciuto ed educato all’arte in tenerissima età dalla zia Elisabeth nei primi anni del nazismo, si forma seguendo i dettami dell’epoca in cui vive frequentando l’accademia prima di Dresda e poi di Düsseldorf. Qui vengono banditi il cubismo e l’astrattismo, l’espressionismo di Otto Dix è tacciato di irregolarità; si privilegia un realismo di stampo socialista che però è privo di qualsiasi vitalità. La figura della zia è fondamentale per il giovanissimo Kurt.

Anima fragile in una società che etichetta come sinonimi i termini sensibilità e debolezza, Elisabeth finisce la propria esistenza tra mille patemi. Tra i responsabili delle sue immani sofferenze c’è il Professore Seeband, un ginecologo che, al servizio del regime hitleriano, perseguendo i suoi obiettivi in campo sanitario, la indirizza verso la camera a gas ritenendola mentalmente instabile.

Il medico, anni dopo, rimossa una delle pagine più tragiche della sua esistenza, conduce una vita agiata insieme alla moglie e alla figlia Ellie nella Germania dell’Ovest. Quando la sua primogenita inizia ad avere una relazione con Kurt, nipote della donna che lui stesso condannò a morte, è costretto a fare i conti tanto con il proprio passato quanto con il proprio presente. Parallelamente, in una narrazione dominata dalle scale di grigio, si sviluppa il racconto di tre fasi controverse della storia tedesca.

Per Florian Henckel von Donnersmarck è stata l’occasione per dare spazio ai fantasmi che hanno accompagnato il popolo tedesco dal nazismo alla divisione in due tra la Repubblica Federale di Germania e la Repubblica Democratica Tedesca. Per moltissimi versi ispirata alla vita del pittore Gerhard Richter, il film ha ricevuto diverse nomination ai Golden Globe e agli Oscar. Il regista, acclamato in tutto il mondo per Le vite degli altri, ha potuto contare su un cast di indubbio livello.

About Alessio Zanata

Leggo libri. Ascolto la radio.

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