Cine Teatro Astra Teatro Sassari
Prosegue al Cine Teatro Astra l’appuntamento annuale con la XXXI edizione del “Festival Etnia e Teatralità organizzato dalla Compagnia Teatro Sassari. In scena sabato 4 dicembre alle 21 lo spettacolo “L’Avvoltoio” della compagnia.
Riparte dal nuovo Cine Teatro Astra l’appuntamento annuale con il “Festival Etnia e Teatralità”, in programma a Sassari dal prossimo 11 novembre al 20 febbraio 2022.
La rassegna, organizzata dalla Compagnia Teatro Sassari, con il patrocinio del Comune di Sassari e della Regione Sardegna e dedicata al suo ideatore Giampiero Cubeddu, riprende il suo cammino dopo che la pandemia aveva interrotto l’edizione 2019 e impedito di organizzare quella del 2020. Finalmente il sipario è pronto a sollevarsi sulla XXXI edizione con i suoi otto spettacoli in cartellone.
Festival Etnia e Teatralità
“Il “Festival Etnia e Teatralità” persegue fin dalla sua istituzione, nel 1989 – sottolinea il presidente della Compagnia Teatro Sassari Mario Lubino – l’obiettivo di far conoscere le esperienze più interessanti nel campo del teatro, della musica e della danza non solo della Sardegna ma anche di altri territori ospitanti minoranze linguistiche e impegnati nel recupero della propria cultura. La rassegna è divenuta nel tempo un fondamentale punto di riferimento e di confronto fra differenti drammaturgie e stili musicali e si è affermato come importante vetrina per svariate forme di spettacolo”.
Sardegna Teatro per la regia di César Brie. Tutti i dettagli nella cartella stampa in allegato.
L’apertura del Festival, giovedì 11 novembre, è affidata alla Compagnia Effimero meraviglioso in scena con “Volevo vedere il cielo” di Massimo Carlotto.
Maria Assunta Calvisi firma la regia di questo intenso dramma che vede come protagonista una donna di cui non si conosce neanche il nome, interpretata da Miana Merisi.
Mentre si sa che il marito si chiama Arturo, un bravo uomo e grande lavoratore ormai rassegnato alle avversità della vita, resta ignoto anche il nome della figlia, “la ragazzina” che cerca in tutti i modi di ribellarsi alla madre che la vorrebbe velina, concorrente del Grande Fratello o persino battona purché non finisca come lei, frustrata e infelice. Le luci dello spettacolo sono di Stefano De Litala e l’organizzazione è curata da Luana Brocato.
L’avvoltoio
Il cartellone prosegue sabato 4 dicembre con “L’avvoltoio” della compagnia Sardegna Teatro per la regia di César Brie. Il testo di Anna Rita Signore si basa su una storia vera ambientata a Quirra.
Lo spettacolo ripropone le vicende di un gruppo di attori alle prese con l’allestimento di uno spettacolo finalizzato a denunciare quel che accade da anni all’interno e a ridosso del Poligono.
Nel piccolissimo villaggio della Sardegna sud-orientale, viene infatti ospitato, dalla metà degli anni ’50, il più grande Poligono sperimentale d’Europa dove arrivano eserciti e aziende di tutto il mondo per testare nuove armi, per addestrare truppe e simulare guerre. Ma cosa si sperimenta in questo Poligono e cosa si è sperimentato in passato, non è dato saperlo.
Sindrome di Quirra
Una sola amara certezza è la sindrome di Quirra che colpisce
- civili
- soldati
alimenta il sospetto che all’interno della base
- si siano usate munizioni all’uranio impoverito,
- che si siano prodotte nano-particelle radioattive e
- che si siano smaltiti e stoccati rifiuti pericolosi, armi chimiche e batteriologiche.
Sul palco Emilia Agnesa
- Agnese Fois,
- Daniel Dwerryhouse,
- Valentino Mannias,
- Marta Proietti Orzella,
- Luca Spanu
- Luigi Tontoranelli interpretano il gruppo di attori le cui vicende personali si intrecciano pian piano con quelle dei loro personaggi.
Le musiche sono curate da Luca Spanu, i costumi da Adriana Geraldo, le scene da Sabrina Cuccu e le luci da Loïc François Hamelin. Il tecnico di compagnia è Vito Settanni.
I giganti della montagna
Il primo spettacolo del nuovo anno, venerdì 14 gennaio, è “I giganti della montagna”di Luigi Pirandello, una coproduzione del Teatro Zeta l’Aquila e del Teatro Instabile Paulilatino. Lo spettacolo per la regia di Manuele Morgese con le coreografie di Francesca La Cava, si basa sull’ultima opera incompiuta del poeta premio Nobel.
Gli attori
- Manuele Morgese,
- Monica Pisano
- Aldo Sicurella
- Marta Proietti Orzella
- Giuseppe Vignolo
- insieme al gruppo dei Comici
- degli Scalognati portano in scena le vicende della compagnia della contessa Ilse che arriva alla villa detta “La Scalogna” dove vive un gruppo di diseredati, guidati dal così detto “mago Cotrone” che dà loro rifugio.
Cotrone, dietro il quale si cela lo stesso autore, è il perno centrale che muove le fila del dramma.
Il grande burattinaio che tiene i fili del gruppo ammassato nella villa abbandonata e infestata dagli spiriti.
Cotrone è anche colui che vive nella propria illusione, nella folle concezione che il teatro sia un luogo magico in cui i personaggi vivono di vita propria, generati dalla testa dell’autore.
Abaco Teatro “L’Ultima Risata
Giovedì 27 gennaio, il sipario si apre sullo spettacolo di Abaco Teatro “L’Ultima Risata” di e con Rosalba Piras e Tiziano Polese. I due autori e interpreti vestono i panni degli attori ebrei Max Ehrlich e Camilla Spira – famosissimi negli anni dal 1920 al 1944 – raccontano le loro sorti e quelle di altri famosi comici ebrei ai quali si deve, negli anni ’30, la grandezza leggendaria del cabaret e dello spettacolo leggero mitteleuropeo, in particolare di quello berlinese. La sorte di questi artisti è segnata dall’avvento di Hitler al potere. Espulsi dai set e dai palcoscenici sui quali avevano primeggiato, le loro performance si replicano in condizioni sempre più dure.
L’evocazione del repertorio storico è frutto di canzoni e balli yiddish, del cabaret tedesco ricco di ballate e di sketch degli anni ’30-’40 che i protagonisti interpretano cantando anche in lingua francese, tedesca e yiddish. “L’Ultima Risata” è il risultato di una ricerca di Rosalba Piras e Tiziano Polese insieme a Tonio Cireddu e Franco Saba, curatori del montaggio video e del sonoro