Agnelli sulle tavole degli italiani
Due agnelli su tre che finiranno nelle tavole degli italiani per Natale .
Saranno marchiati Igp di Sardegna.
È quanto emerge da un report del Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp (Contas) che quest’anno taglia il traguardo dei 20 anni dalla sua fondazione, con oltre 5mila soci confermandosi di gran lunga la principale realtà dell’agnello da latte in Italia.
Secondo il Contas a Natale si macellano poco meno del 50 per cento del totale degli agnelli dell’annata (400mila capi), il 40 per cento dei quali nell’ultime settimana prima di Natale.
Di questi circa il 25 per cento volano in Spagna, che si conferma principale mercato estero natalizio.
“L’agnello di Sardegna Igp è presente nei banchi frigo delle principali insegne distributive italiane, dove quest’anno di troverà il doppio logo comunitario che identifica l’Igp di Sardegna anche nelle vaschette – afferma il direttore del Contas Alessandro Mazzette -.
Riscontriamo un andamento positivo delle vendite in tutte le Regioni italiane, sia in quelle in cui storicamente si consuma l’agnello da latte, su tutte Sardegna e Lazio, ma anche in quelle in cui si ha meno tradizione come Lombardia e Piemonte.
Prodotti marchiati Igp
I consumatori cercano sempre di più quello marchiato Igp come confermano anche i macellatori
Infatti oltre il 90 per cento hanno richieste di solo agnello Igp.
Significa che la scelta dei prodotti da portare a tavola è sempre più consapevole e ponderata”.
Il Contas anche quest’anno ha intensificato i controlli sia
- nei banchi frigo
- che nei macelli a garanzia dell’allevatore e del consumatore
che ha cosi la certezza di ciò che acquista.
“Acquistando l’agnello da latte marchiato Igp di Sardegna si ha la certezza di portare a tavola un prodotto nato, allevato e macellato nell’Isola seguendo un determinato disciplinare – afferma il presidente del Contas Battista Cualbu –.
L’invito è di leggere bene le etichette e scegliere sardo, facendo in questo modo un acquisto anche etico visto che si tratta di prodotti locali, a km0 e si contribuisce a sostenere l’economia locale”.