Pistello sulla variante Omicron: “Ma ci sono situazioni a macchia di leopardo. Ad esempio in Toscana è sicuramente oltre l’80%”
La variante Omicron in Italia è già oltre il 70%. “A breve ci sarà una nuova survey sulle varianti, ma la situazione nazionale vede in media la Omicron già oltre il 70%, anche se poi ci sono situazioni a macchia di leopardo. Ad esempio in Toscana, nei nuovi casi troviamo praticamente solo Omicron che è sicuramente oltre l’80%”. Afferma all’Adnkronos Salute Mauro Pistello, direttore Unità di virologia azienda ospedaliera universitaria di Pisa, vicepresidente della Società italiana di microbiologia, tra i fondatori della rete di sequenziamento dell’Istituto superiore di sanità (Iss).
“E’ chiaro che il dato riportato dalla ‘fotografia’ scattata il 20 dicembre e presentata il 23 dicembre, con la Omicron al 28%, oggi è superato“, avverte Pistello.
Mini Quarantena
Secondo il virologo, la possibilità che si arrivi a una riduzione della quarantena per contatti, vaccinati, di positivi al Covid “potrebbe sembrare un azzardo, ma se si valuta il rapporto costi-benefici e si fa tesoro dell’esperienza accumulata con altri virus, è un rischio che in questo momento possiamo correre anche per non bloccare alcune attività del Paese”.
“Sappiamo che, se un soggetto vaccinato si infetta, la sua capacità di contagiare è bassa – ricorda Pistello – Dobbiamo avere piena consapevolezza della contagiosità di Omicron, ma dobbiamo anche sapere che la terza dose alza la nostra protezione. Se io ho fatto la seconda dose a settembre-ottobre ancora ho un margine di difesa. Ma se l’ho fatta a maggio non sono più coperto e devo fare il richiamo”.
Tamponi
Pistello avverte poi che “c’è il rischio che tra poco mancheranno i reattivi per fare i tamponi e i sequenziamenti, è un problema a livello mondiale legato alla mancanza delle materie prime. Se infatti tutto il mondo potenzia le proprie capacità di screening si crea una domanda enorme. Per questo non dovrebbe esserci una corsa al tampone che in questo momento non è sempre utile, penso anche ai tanti no-vax che fanno il test per avere il Green pass”.
Sulla possibilità di aumentare il sequenziamento dei casi anche per tracciare al meglio le varianti, Pistello ricorda “che si potrebbe fare di più, ma in altri Stati hanno investito tante risorse. Noi facciamo un tracciamento che dal punto di vista della significatività statistica è sufficiente”.