In occasione del 44° anniversario della morte di Peppino Impastato, dal 10 Gennaio al 16 tornerà in Sardegna Giovanni Impastato
Dal 10 Gennaio al 16 tornerà in Sardegna Giovanni Impastato. L’attività che si ripropone in occasione del 44° anniversario della morte di Peppino Impastato vuole ricordare attraverso la presenza del fratello Giovanni Impastato la figura di questo giornalista coraggioso e intellettuale organico in terra di mafia.
Programma
L’incontro con Giovanni Impastato sarà Lunedì 10 Gennaio a Cagliari h. 15,30 al Convitto nazionale Vittorio Emanuele; Martedì 11 Gennaio a Baressa h. 10 al Consorzio Due Giare Martedì; 11 Gennaio a Neoneli h. 17 al Salone “Corrale”; Mercoledì 12 Gennaio a Sorgono h. 9,30 alle Scuole Primarie e Secondarie di primo grado; Mercoledì 12 Gennaio a Sorgono h. 17,30 al Teatro civico Salvatore Murgia corso IV novembre 100; Giovedì 13 Gennaio a Pimentel h. 11,30 alle Scuole Secondarie di primo grado; Giovedì 13 Gennaio a Cagliari h. 16,00; Venerdì 14 Gennaio h.10,00 alle Scuole Secondarie di primo grado; Venerdì 14 Gennaio a Gonnosnò h. 17,30 alla Ex Sala consiliare; Sabato 15 Gennaio -alla Arborea Scuola secondaria di primo grado; Sabato 15 Gennaio alla Arborea Sera per pubblico; Domenica 16 Gennaio a Nuragus h. 18,00 al Centro sociale ex Esmas.
È la primavera del 1977 quando Peppino Impastato, insieme a un gruppo di amici, inaugura Radio Aut, una radio libera nel vero senso della parola. Da Cinisi, feudo del boss Tano Badalamenti, e dall’interno di una famiglia mafiosa, Peppino scuote la Sicilia denunciando i reati della mafia e l’omertà dei suoi compaesani. Una voce talmente potente che poco più di un anno dopo, la notte tra l’8 e il 9 maggio, viene fatta tacere per sempre.
Ma pure questo è uno degli errori della mafia: pensare corto. Perché, anche se non era scontato, la voce di Peppino da allora non ha mai smesso di parlare, di lottare per la dignità delle persone, di illuminare la strada. È una strada lunga, se si pensa che ancora oggi chi ha depistato le indagini sull’omicidio di Peppino ha fatto carriera, mentre chi invocava la verità non c’è più. Ma è una strada percorsa ormai da migliaia di persone. Per la prima volta, Giovanni, fratello di Peppino, che ne ha raccolto il testimone, fa il punto della situazione delle mafie – e delle antimafie – in Italia, dall’osservatorio di Casa Memoria e del Centro Impastato, da quarantanni in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata.