Si è conclusa la riunione convocata dal ministro Giorgetti per valutare l’impatto dei costi dell’energiasul sistema produttivo
Scopo dell’incontro, come ha chiesto lo stesso Giorgetti in apertura, è raccogliere dati e proposte per definire i tempi e il perimetro dei settori emergenziali. Per calibrare gli interventi del governo sulle diverse filiere, con priorità per chi è a rischio sopravvivenza. Quando cioè l’interruzione produttiva può risultare più conveniente del proseguimento dell’attività.
Il tavolo, al quale hanno partecipato tra gli altri Confindustria, Confapi, Assovetro, ceramica, Federchimica, Federacciai, Assofond. Questo ha preceduto l’incontro del ministro a Palazzo Chigi sul tema dell’energia e delle prossime misure da adottare sul caro bollette.
All’incontro hanno partecipato anche il viceministro Gilberto Pichetto (Mise) e la sottosegretaria Vannia Gava (Mite).
Ennesima riunione tecnica a Palazzo Chigi per trovare la quadra sul nodo bollette, con i rincari di luce e gas che mordono la ripresa. Per ora l’unica certezza, alla vigilia del Cdm che varerà le nuove misure, è che per finanziarle si ricorrerà agli incassi delle aste per le emissioni di Co2, per un tesoretto stimato tra 1,5 e 1,8 miliardi.
Una dote tuttavia insufficiente a fronteggiare l’emergenza che sta mettendo a dura prova il tessuto economico del paese. Per questo, si sta valutando un intervento di altri 2-2,5 miliardi che potrebbero arrivare o dalla cartolarizzazione di alcuni oneri di sistema o dall’utilizzo di extragettito delle accise sui carburanti, ipotesi quest’ultima meno accreditata. Se si deciderà di ricorrere solo alle aste, allora la misura potrebbe confluire nel dl sostegni ter, altrimenti -in caso si optasse per la seconda strada- si varerà un provvedimento ad hoc.