Adolescenti e addiction: un problema serio, a volte sottovalutato. Nell’adolescenza avvengono notevoli cambiamenti
Sul piano interno i cambiamenti avvengono in tutto il corpo e in particolare sul piano sessuale e neurologico. In adolescenza si verifica uno sviluppo dei centri nervosi sottocorticali. Deputati al comportamento rapido e emozionale. Più veloce rispetto a quello dei centri corticali, che svolgono funzioni di controllo e razionali. Questo favorisce l’impulsività, l’assunzione di rischi, l’impulso esplorativo, tutte caratteristiche necessarie per il processo di allontanamento dalla sicurezza familiare e per la conquista dell’autonomia”.
Nascono anche da qui le spinte a sperimentare droghe di vario genere, la cannabis e l’alcol prima di tutto, con percentuali di consumo precoce estremamente elevate, rispettivamente del 22,7% nei ragazzi fra i 15 – 19 anni per la cannabis e del 18,5% nei ragazzi fra gli 11 – 17 anni per l’alcol*.Nell’adolescenza si provano sensazioni di solitudine. Ci si trova in una “terra di mezzo” in cui si sono persi i riferimenti infantili ma quelli adulti non sono ancora solidi. Stati di rabbia e aggressività per l’immaturità nel gestire le situazioni di competizione. Vissuti di dipendenza dagli altri e di senso di vuoto. Stress dovuto al confronto, alla necessità di avere un ruolo nel gruppo dei pari.
Lo stress sociale e i danni che possono causare
Lo stress sociale e le particolari condizioni neurologiche e ormonali favoriscono un aumento della sensibilità a sostanze che stimolano la produzione Dopaminergica. Di questo devono tenere conto i familiari, che vanno coinvolti sistematicamente nel trattamento per diversi motivi. Nel caso di adolescenti minorenni (anche se è dimostrato che, sul piano dello sviluppo, l’adolescenza dura ormai fin ed oltre i 20 anni: SIMA, Società Italiana Medicina dell’Adolescenza) è necessario il consenso dei genitori per qualsiasi intervento.
Spesso i genitori che riconoscono il problema e spingono il figlio ad un consulto e hanno un ruolo determinante nel sostenere la motivazione a proseguire il percorso di cura e l’aderenza alle indicazioni. Soprattutto, i genitori fanno parte dello scenario in cui il problema si è sviluppato e in cui è necessario che si risolva. L’Equipe di IEuD coinvolge sempre i genitori nel percorso di cura affinché comprendano bene le dinamiche del figlio ed assumano gli atteggiamenti più favorevoli ad una soluzione del problema. L’approccio terapeutico deve inserirsi armonicamente nella cultura dell’adolescente, con un attento bilanciamento tra l’avvicinamento al suo mondo, che possa rassicurarlo.