La Giornata nazionale contro lo spreco alimentare metto a nudo le contraddizioni e le assurdità della nostra società
Secondo l’analisi Coldiretti su dati Waste Watcher International. In media nella spazzatura degli italiani finiscono quasi 31 chili all’anno di prodotti alimentari. Circa il 15% in più rispetto allo scorso anno per una valore complessivo di quasi 7,4 miliardi euro.
Basti solo dire che tagliando gli sprechi alimentari delle famiglie italiane sarebbe possibile imbandire adeguatamente la tavola dei circa 3,2 milioni di poveri. In Italia con l’emergenza Covid sono costretti a chiedere aiuto per il cibo con pacchi alimentari o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case.
Un modello basato sul Km0, sull’orticoltura urbana, sulla tutela della biodiversità, sul consumo responsabile ed etico, in cui lo spreco alimentare, a qualunque livello, viene ridotto drasticamente. In particolare, i mercati di Campagna Amica, accorciando la filiera, offrono ai consumatori cibi freschi, che si conservano di più, che non hanno percorso lunghe distanze e hanno inquinato meno.
Nel concreto consente di recuperare e vendere online, a prezzi ribassati, il cibo invenduto della giornata. In questo modo i commercianti riducono lo spreco di cibo, i nuovi clienti acquistano e provano prodotti ad un prezzo vantaggioso ed entrambi.