foto del toro ZAR importato dalla Svizzera con operai della SBS ad Arborea OR

L’archivio storico della Sardegna verso la valorizzazione

1500 registri circa risalenti agli anni ’30 del ‘900, compilati, compongono l’importante patrimonio tecnico, culturale ed antropologico.

Grazie alla collaborazione tra Associazione Allevatori della Regione Sardegna e Soprintendenza Archivistica della Sardegna, si sta avviando verso una valorizzazione e riscoperta. Da una prima ricognizione effettuata dai tecnici del Ministero della Cultura, si compone del primo Libro genealogico della pecora di razza Sarda (1927) e del primo Libro genealogico del bovino Bruno Sardo (1933) nonché di vari ulteriori registri che raccontano l’inizio della selezione animale nell’isola a cura delle Cattedre Ambulanti di Agricoltura.            

Il libro genealogico

Nel 1927, dal dinamismo della Cattedra Ambulante di Agricoltura di Cagliari e dal suo direttore Prof. Francesco Passino, che difese le potenzialità della pecora Sarda da chi la riteneva una razza di poco valore, venne istituito il Libro genealogico della pecora di razza Sarda e nell’autunno del 1928 si iniziarono le prove funzionali sulla produzione di latte su 113 capi presso l’Istituto di Genetica di Monastir (CA) oggi Azienda genomica dell’Agenzia Agris. Successivamente, nel 1933 le prove sì estesero anche alle provincie di Sassari e Nuoro. Un percorso, quello dei controlli funzionali, che, alla soglia dei 94 anni, oggi è ancora attivo grazie all’Associazione Allevatori della Regione Sardegna ed all’Assonapa oltre alla preziosa collaborazione dell’Agenzia AGRIS.  

Com’è possibile ricostruire questa storia

Questa storia, che oggi è possibile ricostruire anche grazie alla collezione custodita presso l’AARSardegna, rileva ad esempio che ogni animale aveva un nome che rimandava ad un personaggio illustre piuttosto che alle caratteristiche dell’animale: al primo ariete del Libro genealogico venne dato il nome Garibaldi (matricola I01) simbolo dell’Italia risorgimentale, ma c’erano anche l’ariete Paganini, Leoncavallo o Mascagni, simboli dell’Italia del tempo, ma non si disdegnavano i nomi tipicamente locali quali Bellu, Pibarazzu o Maccioni.        

Le varie razze

Anche nelle pecore si possono riscontrare nomi sia italiani che sardi ma senza riferimento ai personaggi del tempo: la prima pecora ad essere iscritta si chiamava Agus Niedda (matricola 102), la seconda Agus Biancus, quindi Roma, Aurora, Arianna, Bersagliera, Arangina, Clavarissa, etc… tutte di proprietà dell’Istituto di genetica di Monastir (CA). Nel sistema selettivo parteciparono, oltre alla Cattedra Ambulante, inizialmente 24 allevamenti che poi aumentarono anno dopo anno. Purtroppo, la collezione non comprende i volumi della Cattedra Ambulante di Sassari su cui c’è comunque l’impegno della Sovraintendenza per ricercarli in altri archivi.

Il primo toro e le prima vacca iscritti

Il primo toro ad essere iscritto nel Libro Genealogico delle provincia di Sassari si chiamava Zar, era nato nel 1921 e fu importato dalla Svizzera dal Gran Ufficiale Giuseppino Carta di Sassari al tempo co-proprietario insieme al Cav. Maurizio Pintus della tenuta di La Crucca (fulcro del commercio di bovini con la Francia ed azienda modello per l’epoca) e morì nel 1936 di vecchiaia. La prima vacca iscritta si chiamava Cucuriola nata nel 1924 a La Crucca (SS) e macellata all’età di 14 anni.

Le osservazioni di Bacchitta

“La valorizzazione come Associazione Allevatori – rileva Luciano Useli Bacchitta – è molto orgogliosa di essere i detentrice di questo patrimonio storico di cui noi, con le ANA, siamo i prosecutori. In questo quadro si pone l’importanza della nostra Associazione che, operando direttamente negli allevamenti, ha la contezza delle esigenze del mondo zootecnico. Riteniamo quindi che la nostra Associazione debba essere vista come un punto di forza dalle istituzioni poiché ha competenze e professionalità che derivano da decenni di attività. La valorizzazione di questo patrimonio, prosegue Aldo Manunta direttore AARSardegna, è necessaria per rendere fruibile la storia della selezione in Sardegna e per comprendere quanto sia importante, oggi come allora”.

   

About Claudia Atzori

Sono Claudia Atzori. Sono nata nel 1997 e ho la passione per il disegno, la pittura e l'architettura.

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