Tra i più potenti farmaci che inquinano i fiumi troviamo la metformin e carbamazepina
Dalla carbamazepina usata per l’epilessia alla metformina impiegata contro il diabete alla caffeina. Sono tra le sostanze rilevate nelle acque dei fiumi inquinate da farmaci con potenziali rischi per l’ambiente e la salute umana. A mappare la loro distribuzione una recente ricerca condotta su campioni d’acqua prelevati in oltre mille località lungo 258 fiumi di 104 paesi.
I farmaci hanno inquinato i fiumi di tutto il mondo. Con concentrazioni a livelli potenzialmente tossici per la salute degli ecosistemi e degli esseri umani in almeno un quarto dei corsi d’acqua del pianeta. Lo rivelano i risultati di un nuovo studio condotto da un consorzio internazionale di ricerca coordinato dagli studiosi dell’Università di York. Nell’ambito di un progetto di monitoraggio globale dei prodotti farmaceutici ha valutato l’inquinamento da farmaci in 258 fiumi nei cinque continenti. Dal Rio delle Amazzoni al Tamigi, dal Mississippi al Tevere, fino al Mekong. I prelievi d’acqua, effettuati in oltre 1.000 siti in 104 Paesi, di cui 36 mai valutati per la contaminazione da farmaci, rappresentano complessivamente l’impatto ambientale di 471,4 milioni di persone in 137 aree geografiche, tra cui quelle che comprendono alcune delle città più popolose della Terra, come Delhi, Londra, New York, Lagos e Guangzhou.
Le analisi, eseguite presso il Center of Excellence in Mass Spectrometry dell’Università di York, hanno rivelato che i farmaci hanno contaminato tutti i corsi d’acqua analizzati, anche se le concentrazioni più elevate sono state osservate nelle regioni dell’Africa subsahariana, nell’Asia meridionale e nel Sud America, riflettendo una correlazione tra stato socio-economico e inquinamento, con i fiumi che scorrono in nazioni a medio-basso reddito tra i più contaminati. Alti livelli di inquinamento sono osservati anche nelle regioni con un’età media elevata, nonché con i più alti tassi di povertà e disoccupazione locale.