Nelle parole del coach, Piero Bucchi, è riassunta la partita dei quarti di finale di Coppa Italia
Reduce da dieci giorni di quarantena Covid. Senza allenamenti e priva della bocca da fuoco Bendzius, rimasto in Sardegna perché non ancora arruolabile. La Dinamo Banco di Sardegna ha retto solo 20 minuti agli assalti di Milano. Ha chiuso il primo tempo solo di appena 5 punti. Al rientro sul parquet ha pagato le gambe molli e la poca lucidità mentale, cedendo di schianto e incassando una sconfitta per 68-88. Merito di Milano, squadra dal valore indiscutibile e dal roster infinito, ma i biancoblu hanno dalla loro tutti gli alibi possibili.
Sapevamo che sarebbe stata difficile non puoi arrivare qui con tre mezzi allenamenti e due partite saltate, abbiamo fatto molta fatica all’inizio ad adeguarci.
Senza nulla togliere ai meriti di Milano che è una grande squadra in eccellente condizione, a noi è proprio mancata l’energia necessaria”, spiega Bucchi a fine partita. “La Dinamo esce dalla Final Eight di Coppa Italia a testa alta e ora ha tutto il tempo per ritrovare la forma perduta e ripresentarsi il 6 marzo a Trento per la ripresa del campionato.
Serve lavorare, basta una settimana così e perdi tutta l’intensità che avevi prima. Mi è piaciuto molto l’atteggiamento, i ragazzi ci hanno provato veramente ma di più oggettivamente non potevano fare. Dobbiamo ritornare in palestra a sudare, è lì che si ritrova la condizione. Milano può vincere la Coppa Italia perché ha tantissime soluzioni, Bologna ha la squadra per contrastarla, restano loro due al momento le favorite”, conclude coach Bucchi.