Un nuovo termine che si è affermato nel corso del tempo fino a divenire la parola chiave della nuova rivoluzione industriale: la sostenibilità
L’intento è di superare l’idea che per sostenibilità si debba intendere solo una questione ambientale. Affermare una visione a 360° sulle varie dimensioni dello sviluppo inclusivo. Volto a migliorare le condizioni di vita di ogni essere umano, a garantire la produttività aziendale e un lavoro decoroso a tutti.
Non si tratta, dunque, solo di cambiare in chiave sostenibile i modelli di consumo e produzione. Per fronteggiare il cambiamento climatico e l’impatto che ne avrà sul pianeta e la società stessa. L’Unione Europea stessa affida all’industria il ruolo di fornitore di prosperità. Cioè come motore che avvia la macchina di uno sviluppo basato sul rispetto del pianeta e su nuovi paradigmi di produzione che pongano al centro del processo produttivo aziendale il benessere di ogni lavoratore.
L’industria come acceleratore di uno sviluppo sostenibile
Sarà quindi l’industria a far prosperare l’Europa. Ad accelerare e catalizzare il cambiamento e l’innovazione, fornendo soluzioni per la società. A partire dall’avanzamento tecnologico innovativo che deve porre l’uomo al centro del flusso lavorativo, potenziandone la sicurezza e trasformando il luogo di lavoro in un posto dove i talenti più giovani possano trovare il proprio spazio per una crescita professionale duratura.
Inoltre, l’industria dovrà aumentare la resilienza per favorire la transizione verde, raggiungendo gli obiettivi ambientali che prevedono in primis l’integrazione di nuove tecnologie e processi produttivi che tengano conto dell’impatto ambientale nello sviluppo di un’economia circolare.