Istituita dall’Onu nel 2008, il suo scopo è concentrarsi sulla difficile situazione dell’ingiustizia sociale in tutto il mondo e premere per miglioramenti e soluzioni.
Oggi, come ogni 20 febbraio, si celebra la “Giornata mondiale della giustizia sociale“. Istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2008. Il suo scopo è concentrarsi sulla difficile situazione dell’ingiustizia sociale in tutto il mondo e premere per miglioramenti e soluzioni. La giornata nasce per promuovere gli sforzi e affrontare questioni come la povertà, l’esclusione, l’occupazione, l’equità di genere e l’accesso al benessere sociale e alla giustizia per tutti. Come riconosciuto dall’Onu, la giustizia sociale, l’uguaglianza e l’equità costituiscono i valori fondamentali di tutte le società. Infatti, è da questi valori che bisogna partire per fare giustizia sociale a livello nazionale, regionale e internazionale.
Sono tre i principali obiettivi della giornata:
- Riconoscere la necessità di identificare le questioni della giustizia sociale come la povertà, la disoccupazione, l’elevazione sociale, i diritti umani e l’uguaglianza di genere.
- Concentrarsi sul raggiungimento dell’obiettivo dell’integrazione sociale e dell’occupazione.
- Incoraggiare le persone a prendere coscienza delle responsabilità sociali, della giustizia e dell’eliminazione della povertà.
“La nostra parte”, il libro di Elly Schlein
Il libro della vice presidente dell’Emilia Romagna, Elly Schlein, tocca il cuore della giornata e parla di giustizia. “La nostra parte“ parla proprio di quanto giustizia sociale e ambientale debbano essere facce della stessa medaglia. “Dobbiamo unire le lotte per la giustizia sociale e ambientale, nel segno dell’intersezionalità, attorno a una visione condivisa: ecologista, progressista e femminista insieme”. Scrive l’autrice nella prefazione. “Non si può lottare efficacemente contro le diseguaglianze se non si affronta al contempo l’emergenza climatica, che ne è causa ed effetto”.
Elly Schlein
Eletta nel 2014 al Parlamento europeo, Schlein ha lavorato sull’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e la cooperazione internazionale (ricevendo il Mep Award 2017), nella Commissione d’inchiesta sui Panama Papers, sul contrasto alle mafie, sulle politiche migratorie e, come relatrice del Gruppo S&D, sulla riforma del Regolamento di Dublino. Alle elezioni regionali del 2020 guida EmiliaRomagna Coraggiosa, viene eletta e assume l’incarico di vicepresidente della Regione, con deleghe al contrasto alle diseguaglianze e alla transizione ecologica.