La compagnia Anfiteatro Sud porta in scena un inedito e divertente lato umano del sommo poeta padre della lingua italiana.
Debutta finalmente sabato 26 febbraio alle ore 20.00 al Piccolo Teatro dei Ciliegi di Poggio dei Pini – Capoterra “Chi dice Donna dice Dante”, l’ultima produzione della compagnia Anfiteatro Sud. Lo spettacolo, la cui prima sarebbe dovuta andare in scena lo scorso 18 dicembre 2021, era stato rinviato causa pandemia e sospensione attività di intrattenimento.
La trama dello spettacolo intitolata a Dante
La pièce, scritta da Francesco Civile, diretta e interpretata dallo stesso Francesco Civile e da Daniel Dwerryhouse, è un omaggio al sommo poeta, una brillante e divertente ricostruzione del suo lato umano e del rapporto con le figure femminili più importanti della sua vita. I due attori e registi arrivano da un’altra fruttuosa e vincente collaborazione, la commedia “A quel paese”, che ha saputo riscuotere un discreto successo e riconoscimento di pubblico e critica, vincendo il premio “La città infinita” e “Spirito Fringe” al Roma Fringe Festival 2020. Ma come si fa a mettere in scena una commedia su chi di Commedia ne ha scritto una Divina? Non si può! Il padre della lingua italiana è intoccabile in quanto poeta. Ma in quanto essere umano? È infatti lo spettacolo sceglie di mettere al centro un Dante contemporaneo che si è perso di nuovo e che ha ancora bisogno del suo Virgilio per ritrovarsi, il tutto tramite il punto di vista di chi ha dato al poeta la possibilità di diventare “sommo”: la donna. Beatrice? Non solo: la sorella Tana, la moglie Gemma, la figlia Antonia e altre figure femminili, accompagneranno “l’uomo Dante” attraverso un viaggio grottesco ed esilarante alla scoperta di un nuovo sguardo, una nuovo volto e una soprattutto una nuova anima.
Il cast
Lo spettacolo è una produzione Anfiteatro Sud, scritto da Francesco Civile, diretto e interpretato da Francesco Civile e Daniel Dwerryhouse; coreografia di Maria Teresa Fadda; realizzazione scene di Alessandro Giacomello; disegno luci di Ivano Cugia; sarta di scena Martina Putzu; direzione artistica Susanna Mameli.