Ricerca congiunta delle Università di Sassari e della California su una nuova terapia contro il Covid-19
Una ricerca sviluppata dall’Università di Sassari mette a punto una nuova terapia anti-Covid. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista di chimica farmaceutica “European Journal of Medicinal Chemistry“.
Lo studio si basa sull’azione di “nanonavette” intelligenti. Esse guidano gli agenti antivirali fino al riconoscimento selettivo delle cellule infettate o che potrebbero infettarsi con il virus Sars-CoV-2.
La ricerca
Un team coordinato dal chimico farmaceutico Mario Sechi, dell’Università di Sassari, in collaborazione con la nanotecnologa Vanna Sanna della Nanomater e con il biologo Sandro Satta dell’Università della California, portano avanti la ricerca. Essa ha portato alla realizzazione di nanoparticelle di dimensioni simili a quelle del virus, caricate con il farmaco antivirale Remdesivir, approvato di recente per il trattamento della malattia covid-19. La “nanonavetta” può consentire all’agente antivirale di raggiungere con più selettività le cellule già infettate o che potrebbero infettarsi; in questo modo l’antivirale può essere utilizzato in dosi contenute e limitare eventuali effetti indesiderati per l’organismo.
Inoltre, la nuova tecnologia offre la possibilità di somministrare farmaci per il trattamento del Covid-19 per via inalatoria. In questo modo si ampliano così le potenzialità e le applicazioni terapeutiche.
I risultati
I risultati degli esperimenti condotti in laboratorio sulle cellule infettate hanno mostrato un significativo incremento dell’attività antivirale del farmaco. “C’è grande soddisfazione per i risultati ottenuti e per l’attenzione ricevuta dallo European Journal of Medicinal Chemistry,” – commenta Mario Sechi -. “Tuttavia, devo purtroppo constatare l’assenza di contributi economici dedicati, nonostante le richieste di supporto o di partecipazione a bandi inoltrate a diverse Istituzioni”