Parla dello zucchero Ilenia Grandone, presidente Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi)
Per promuovere un consumo responsabile dello zucchero, Eridania da anni collabora con Adi per l’approfondimento e lo studio di prodotti esistenti e lo sviluppo di nuovi. Lo studio conferma il solido endorsement che lega il marchio storico dello zucchero in Italia ai professionisti della salute, schierandoli al fianco della Scienza dell’Alimentazione.
I nuovi lanci del 2021 – zucchero e fibre per ricette e confetture – vanno in questa direzione, offrendo soluzioni a basso indice glicemico e ridotte calorie. La partnership con Adi, che si aggiunge a quelle già esistenti che Eridania ha con Croce Rossa Italiana, Cefa ed Emporio Solidale è solida. Essa viene confermata anche per il 2022, a dimostrazione di come anche la sostenibilità sociale sia importante nella direzione presa da Eridania.
Le dichiarazioni di Ilenia Grandone
Sull’argomento parla Ilenia Grandone, medico specialista scienza dell’alimentazione e presidente Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi). Il medico ha parlato in occasione della presentazione dei risultati sostenibili raggiunti da Eridania. “Quando parliamo di consumo responsabile dello zucchero parliamo di gusto dolce che, dalla nascita fino all’età adulta, è una presenza costante nelle nostre vite. L’essere umano dunque ha un’innata predilezione. Demonizzare un alimento verso il quale siamo così naturalmente inclini rappresenterebbe una battaglia difficile da vincere”. Tutto questo, senza contare che gli zuccheri “rappresentano il substrato energetico per i principali processi vitali dell’organismo, tra cui quelli celebrali. Per cui è più corretto parlare, soprattutto in termini di prevenzione, di uso responsabile dello zucchero. Con ciò si intende un contesto di un’alimentazione bilanciata combinata con un’attività fisica costante.
“Anche nell’ambito della patologia dove la dieta diventa una vera terapia dietetica è fondamentale tenere conto delle esigenze e dei gusti del paziente per rendere più efficace la prescrizione, rendendola una collaborazione attiva piuttosto che un’imposizione” conclude Grandone.