Se il bambino conosce il sardo oggi, domani impara meglio l’inglese.
È quanto sostiene da anni Antonella Sorace, professoressa ordinaria di Linguistica acquisizionale dell’Università di Edimburgo. Una delle massime autorità accademiche mondiali in fatto di apprendimento delle lingue, che sabato pomeriggio a Quartu Sant’Elena chiuderà la conferenza “Alas impestadas non bolant”. Criticità e speranze delle lingue minoritarie italiane all’epoca del Covid 19.
L’appuntamento è fissato all’ex convento dei Cappuccini, per sabato alle 9.30. Ci saranno tra gli altri ospiti di lingua slovena, friulana, ladina, arbereshe e dalla Scozia. Organizza l’associazione culturale Sa Bertula Antiga. Con regia del Comune di Quartu e finanziamento da parte della Regione Autonoma della Sardegna e del Dipartimento degli Affari Regionali della Presidenza del Consiglio.
I lavori dureranno per l’intera giornata di sabato, con una coda dedicata alla musica anche in serata. L’occasione ravvicinata è la Giornata della Lingua Madre dell’Unesco che si festeggia in tutto il mondo per ricordare il 21 febbraio 1952.
Quel giorni diversi studenti bengalesi dell’Università di Dacca furono uccisi mentre protestavano per il riconoscimento del bengalese come lingua ufficiale.
L’iniziativa fa parte di un programma di valorizzazione, “Su sardu in Cuartu”, che prevede altri interventi quali lo sportello linguistico, i corsi di formazione, l’assistenza alle imprese, la promozione negli istituti scolastici e il rilancio della biblioteca delle minoranze linguistiche della città di Quartu.