Si apre il sipario sulla seconda tranche della Stagione 2021-2022 di Teatro Senza Quartiere al TsE di via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari.
Nello spazio “ritrovato” del quartiere sorto nel dopoguerra ai piedi del colle di San Michele riprende la quinta stagione di Teatro Senza Quartiere organizzata dal Teatro del Segno. La direzione artistica di Stefano Ledda è incastonata nel progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” 2017-2026; a cura del Teatro del Segno in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio; con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e del Comune di Cagliari e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Un’edizione speciale dedicata al ricordo di Gianluca Floris, cantante lirico, regista e scrittore. Un intellettuale e un artista, personalità di spicco e punto di riferimento per la vita culturale del capoluogo e dell’Isola.
I protagonisti
Tra i protagonisti Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari con il loro “Amleto Take Away” (Premio Ubu per il miglior attore 2018). Un ideale viaggio tra i paradossi e le contraddizioni del Belpaes. Salvatore Della Villa ne “Il Grigio” di Giorgio Gaber; Sandro Luporini indaga la fragilità e le inquietudini del cuore umano e Fabio Marceddu con il pluripremiato “F. M. e il suo doppio” (produzione Teatro dallarmadio) in una autobiografia in cui si fondono vita e arte, esperienze personali e passione teatrale.
Omaggio a Primo Levi con “Il Sistema Periodico” nella mise en scène del Teatro del Segno, con drammaturgia e regia di Stefano Ledda; le memorie del Novecento e la tragedia della Shoah s’intrecciano a una riflessione sul futuro. Si ispira alla figura e alle opere dello scultore di Sant’Antioco Gianni Salidu “E poi ho visto un gabbiano” di OfficinAcustica; un “concerto teatrale” ideato e interpretato da Anna Lisa Mameli e Corrado Aragoni con un affiatato ensemble di attrici e musicisti.
Veni, vidi… scrissi
S’intitola “Veni, Vidi… Scrissi” il concorso per aspiranti critici teatrali indetto dal Teatro del Segno. Inaugurato con l’anteprima dedicata agli “Amori da Palcoscenico” mette in palio biglietti omaggio per gli spettacoli in cartellone per tutti i partecipanti. La migliore recensione sarà pubblicata sul portale SardegnaEventi24.it.
«Un’idea nata con l’intento di avvicinare e coinvolgere il pubblico e in particolare i più giovani nel meraviglioso gioco del teatro».
Tra i progetti in cantiere, “Rovinarsi è un Gioco” / Città Metropolitana di Cagliari 2022 per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico incentrato sullo spettacolo “GAP / Rovinarsi è un Gioco”; scritto, diretto e interpretato da Stefano Ledda e ispirato alla storia vera di un giocatore di videopoker, realizzato con la consulenza di studiosi ed esperti .
Prosegue anche l‘iniziativa del “biglietto sospeso”, ispirata alla tradizione partenopea del “caffè sospeso”; permette a chi lo desideri di offrire la visione di uno spettacolo a chi non potrebbe permettersi il costo dell’ingresso; nel contempo sostiene il progetto “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” 2017-2026.
Il cartellone
Ouverture tra suoni, parole e visioni – sabato 12 marzo alle 21 – con “E poi ho visto un gabbiano” di OfficinAcustica. Un affascinante “concerto teatrale” dedicato all’artista Gianni Salidu con testi originali di Anna Lisa Mameli e musiche originali, arrangiamenti e direzione musicale di Corrado Aragoni; evocano insieme alle sculture di legno e di pietra l’immagine e le atmosfere dell’Isola di Sant’Antioco. Sotto i riflettori l’attrice e cantante Anna Lisa Mameli e le attrici Marta Proietti Orzella e Eleonora Giua, per un racconto per quadri intorno a temi universali.
I fasci di luce, di albe, mezzogiorni e tramonti, investono e colorano acqua e terra, uomini, animali e vegetazione. Tutto si ripete ciclicamente ma nulla è mai uguale, a saper guardare bene. L’isola è approdo sicuro ma anche scoglio che squarcia le barche; è accoglienza ma anche mare che divide; è fatica ma anche bellezza estatica». Su un’Isola scorre il tempo della vita tra allegria e tristezza, passioni e speranze, in un gioco di rimandi tra la Forma e la Materia.
“Il sistema periodico”
Viaggio nei labirinti della mente e del cuore umano – sabato 19 marzo alle 21 e domenica 20 marzo alle 19.30 – con “Il Sistema Periodico”. Tratto dal libro e dalle interviste di Primo Levi, con drammaturgia e regia di Stefano Ledda, racconta delle (dis)avventure ed esperimenti di un giovane chimico e della Shoah. Sulla falsariga dei racconti, Stefano Ledda restituisce la voce dell’intellettuale, poeta e scrittore, una delle coscienze più lucide del Novecento.
“Il Sistema Periodico” richiama sulla scena «una figura esemplare. Partendo dalla concretezza del mestiere di chimico, riflette, si educa, e in qualche modo ci educa, a ricomprendere le cose e gli uomini».
Il Grigio
Ironia in scena sabato 26 marzo alle 21 e domenica 27 marzo alle 19.30 con “Il Grigio” di Giorgio Gaber e Sandro Luporini. Storia di un uomo che sceglie la solitudine di una casa alla periferia della città, per riflettere e dimenticare la banalità del quotidiano.
Focus sul dramma dell’esistenza con la cifra grottesca e surreale, venata di umorismo, del teatro di Giorgio Gaber e Sandro Luporini. Lo squallore e la noia di un’esistenza intrisa di ipocrisia e volgarità, tra la fine di un matrimonio, il rapporto irrisolto con un figlio e un’amante delusa.
«Non sfuggirà al pubblico che ‘lui’ in scena non ha un nome, insomma, è un “Innominato” della postmoderna società urbanizzata.
«E non sfuggirà neppure che lui non è affatto homo oeconomicus, ma homo agens. Perfetto homo agens del suo tempo, agisce e subisce al contempo l’inesorabile frammentazione dei suoi giorni, dei nostri giorni; frammentazione che con l’ingresso nella nuova casa spera di risolvere, ricominciando un’altra vita e lasciandosi finalmente dietro i fallimenti e le macerie del passato. Ma a sua insaputa l’oasi felice, tinteggiata di nuovo, è subdolamente abitata. Un disturbatore è nell’oasi, è sleale e ingannatore, lo inquieta, gli toglie il sonno, lo assale… insinua il dubbio, provoca la lotta, rosicchia l’anima, rosicchia perfino le carte della sua migliore creatività. Ma tiene desta la mente».
Amleto Take Away
Fotografia del reale tra echi shakespeariani – sabato 2 aprile alle 21 – con “Amleto Take Away”. Uno spettacolo di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, con musiche di Davide Berardi e Bruno Galeone e disegno luci di Luca Diani (produzione Compagnia Berardi Casolari – Teatro della Tosse) sulle questioni cruciali e i nodi irrisolti del presente.
«“Amleto Take Away” è un affresco tragicomico che gioca sui paradossi, gli ossimori e le contraddizioni del nostro tempo – sottolineano Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari –.
F.M. e il suo doppio
Infine – sabato 9 aprile alle 21 – spazio a “F.M. e il suo doppio” del Teatro dallarmadio, uno spettacolo scritto, diretto e interpretato da Fabio Marceddu, con elementi scenici e costumi di Paoletta Dessì (assistente alla messinscena Cristina Bocchetta) e la collaborazione alla regia di Antonello Murgia per un’inedita riflessione sull’evoluzione culturale e sociale, vista «con lo sguardo di un adolescente inquieto, alla ricerca del suo “Ego stabile”».
Vincitore del XX Palio Ermo Colle (2021) e del Premio del Pubblico alle Voci dell’anima (2016), lo spettacolo, presentato all’INSCENA Festival di New York (2018) rappresenta una sorta di “autobiografia” d’artista, il racconto di una vita tra la passione teatrale e la ricerca di un’identità, un monologo o meglio un travolgente one-man-show in cui il protagonista si mette a nudo svelando le molteplici sfaccettature della sua personalità, fra talento istrionico e vis comica, sfogliando l’album dei ricordi personali e familiari e ripercorrendo le tappe della sua carriera.
Il TsE
Il TsE – spazio “ritrovato” e palcoscenico aperto alla città – è il fulcro di un progetto pluriennale di “teatro sociale”, nato con l’idea di offrire un’alternativa e un’opportunità agli abitanti del quartiere e in particolare alle giovani generazioni: un riuscito “esperimento” culturale, capace di intercettare e valorizzare risorse e talenti e insieme di rispondere a istanze e problemi, affrontando argomenti delicati e complessi come il gioco d’azzardo patologico e il fenomeno sempre più diffuso delle truffe ai danni degli anziani. L’arte della rappresentazione come sintesi del reale e proiezione dell’immaginario, capace di dar corpo ai sogni (e agli incubi) del mondo contemporaneo, con un palcoscenico “pulsante” di emozioni trasfigurate in parole, suoni e visioni e un luogo d’incontro e confronto parte integrante della vita culturale e sociale della comunità.
Tra le incertezze del presente, ma guardando al futuro: il progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” proseguirà per un altro quinquennio, in virtù della proroga della convenzione che affida lo storico cineteatro parrocchiale di Sant’Eusebio, ora divenuto TsE, al Teatro del Segno fino al 2026. Un teatro “abitato” che pure nei mesi scorsi, sempre nel rispetto delle regole e delle distanze, con uso di mascherine e sanificazioni, ha ospitato prove e allestimenti, rigorosamente “a porte chiuse”, e la nascita della nuova creazione del Teatro Tages.
Teatro Senza Quartiere
La Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2021-2022 si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Verde Pubblico del Comune di Cagliari, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
La compagnia
Fondato il 12 Gennaio 2009, il Teatro del Segno / Laboratorio di Produzione Teatrale nasce dall’esigenza dei suoi fondatori e del direttore artistico Stefano Ledda, di dirigere in maniera più spiccata la propria produzione artistica e la propria attività didattica verso il teatro sociale e verso interventi mirati alla diffusione della cultura teatrale.
Il Teatro del Segno è una compagnia professionale di produzione, un gruppo aperto ai diversi aspetti dell’espressività che ricerca attraverso la sperimentazione di percorsi creativi diversi, il segno scenico indispensabile alla comunicazione dell’emozione e del senso.
Il Teatro del Segno cura progetti come “Rovinarsi è un Gioco” e “Senza Fiato” e organizza, oltre alla Stagione di “Teatro Senza Quartiere” e alla rassegna “Teatro e Marmellata” al TsE, il Festival “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu e il Festival “Palcoscenici d’Estate” ad Allai, nell’ambito di Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art. Sardegna.