Ma siamo sicuri che non sia arrivata una crisi anche per la televisione, soprattutto se legate al mondo della cultura.
La televisione sta cambiando con il mondo dello streaming che offre sempre maggiori contenuti tra film, serie tv, notizie in tempo reale, match sportivi per gli appassionati di box, calcio o anche di eventi meno blasonati come i tornei di poker online, sport e molto altro.
Per fare un esempio il settore delle produzioni audiovisive in Italia viveva un momento di difficoltà anche negli ultimi anni pre pandemia, ma il Covid è stata una batosta molto pesante che si è abbattuta su questo tipo di prodotto, con molti progetti che sono stati rinviati o che hanno dovuto essere accantonati a causa di costi diventati troppo eccessivi.
Lo streaming in una prima fase invece ne ha guadagnato, dato che durante i mesi di lockdown, nei quali si era costretti a stare chiusi in casa, molte persone hanno scelto di combattere la noia sottoscrivendo un abbonamento (magari talvolta anche condiviso per diminuire il costo) ma con il ritorno alla vita di tutti i giorni, le cose sono tornate nella norma.
Ad oggi anche questo mercato è entrato in una fase di crisi, con gli investitori che sono diventati titubanti ma per il momento l’unica speranza per le aziende è la loro grandezza economico-sociale, di conseguenza le perdite generate sono ancora gestibili.
L’aumento del prezzo dell’abbonamento è la soluzione?
Il problema però che gli spettatori, non solo della televisione, sono diventati molto esigenti pretendendo di sopperire l’assenza della visione al cinema con contenuti sempre di alta qualità, motivo per cui alcuni colossi dello streaming hanno scelto di diventare produttori, migliorando senza dubbio il livello dei film che escono sulle piattaforme, con alcuni candidati persino agli Oscar, ma per fare questo hanno dovuto alzare il proprio budget a disposizione per potersi permettere di ingaggiare i migliori registi e attori sulla scena.
Considerando inoltre che esistono varie piattaforme è stato innescato un sistema di concorrenza capitalistico sempre più spietato, infatti al crescere della domanda dev’essere alzata anche l’offerta.
Per sostenere nuovi costi di produzione e di gestione è stato chiesto agli utenti un aumento nel prezzo dell’abbonamento, con la possibilità che in futuro il profilo per accedere al servizio sia strettamente personale senza possibilità di deroghe. Ma attenzione, se per usare il servizio bisogna pagare un prezzo ritenuto eccessivo, o solamente come rifiuto dovuto al non pagare di più per principio per un servizio che prima aveva una certa tariffa può capitare che arrivino richieste di disdetta magari in favore di altre o nuove piattaforme, che offrendo un prezzo competitivo, potrebbero fidelizzare nuovi clienti, anche offrendo un servizio meno pretenzioso.
Lo streaming illegale
Un altro problema è lo streaming illegale, infatti esistono alcuni siti pirata che offrono gli stessi prodotti delle piattaforme in maniera gratuita, con l’utente che per risparmiare potrebbe scegliere di compiere un illecito, con la consapevolezza che spesso questo tipo di reato non viene punito in maniera rapida e severa.
Talvolta il mercato dello streaming illegale dispone in anticipo di film già usciti al cinema e messi quasi in contemporanea, battendo sul tempo i colossi dello streaming, che per ovviare questa problematica producono direttamente il file, creandolo in esclusiva per la propria piattaforma, o firmano accordi con i distributori per averlo a disposizione il prima possibile.