L’Ente Regionale per il Diritto allo Studio universitario di Sassari si unisce agli altri attori del sistema universitario e delle istituzioni della Sardegna per condannare le atrocità della guerra e manifestare solidarietà al popolo ucraino, in pericolo sotto la minaccia russa.
Con una delibera del Consiglio di Amministrazione, riunitosi in seduta straordinaria questa mattina; l’Ente si impegna ad offrire la massima collaborazione alle Prefetture, Regione Autonoma della Sardegna, Università degli Studi, Accademie e Conservatori sardi; attraverso accordi per l’attuazione delle misure a sostegno dei profughi, degli studenti; dei ricercatori e anche dei docenti di nazionalità ucraina che svolgono attività di studio o ricerca presso le università; le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e gli enti di ricerca; compatibilmente con le finalità istituzionali dell’Ente, utilizzando tutte le forme possibili per provvedere all’ospitalità.
Nello specifico Ersu Sassari potrà offrire sin da subito posti letto nelle residenze e pasti presso la mensa universitaria in via dei mille a Sassari; con la speranza e l’augurio che questo gesto possa contribuire ad alleviare le sofferenze causate dalla tragedia in corso; in uno sforzo congiunto della comunità universitaria sarda, per dare sollievo ai colleghi e studenti delle università ucraine.
Il Presidente di Ersu Sassari Massimo Sechi a nome di tutto il CdA; “è anche nostro dovere condannare con fermezza ogni atto di violenza e di prevaricazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. I valori della fratellanza tra i popoli si esprimono anche attraverso l’accoglienza. Vogliamo aprire le porte di casa Ersu per esprimere tutto il nostro sostegno a cittadini e cittadine incolpevoli ed offrire loro un’opportunità di salvezza”.
Il DG di Ersu Sassari Libero Meloni: “In recepimento delle sollecitazioni del Governo nonché del Ministro dell’Università e della Ricerca, siamo sensibili e solidali con il mondo accademico ucraino e ritengo sussista la possibilità da parte dell’ente, di rendersi disponibili a contribuire, nel rispetto delle proprie prerogative istituzionali, nelle azioni volte a sostenere gli studenti, i ricercatori e i docenti di nazionalità ucraina, in questo momento di emergenza causato dal conflitto in corso”.