Alessandro ha 50 anni, da 20 vive in Sardegna, a Cagliari, e fa il pescatore. Ha lo sguardo dolce e gentile, ma anche deciso perché sa che sta andando a fare una cosa importante. E pericolosa.
Alessandro è ucraino e in queste ore sta cercando di raggiungere la sua terra per arruolarsi nelle milizie volontarie che combattono i russi. Lo abbiamo incontrato nella nave salpata ieri notte da Olbia verso Livorno, tappa dei mezzi dei volontari di Anas Sardegna partiti da Cagliari per portare medicinali al confine polacco-ucraino. “Vinceremo questa guerra, su questo non ho dubbi- spiega.
Paura? È una cosa da fare, anche se sto lasciando la mia famiglia”. Nello stesso traghetto c’è Diana. È di Odessa, ha 38 anni e da circa sette vive a Cagliari, dove gestisce con il compagno Silvio un’agenzia di viaggi. Lei fa parte della missione dell’Anas. Con il cuore stretto, perchè nel suo Paese in guerra ci sono ancora il fratello e il padre. “Mio fratello è riuscito a mettere in salvo la famiglia in Finlandia- spiega- ma lui ha scelto di rimanere in Ucraina per combattere. Ora è a Leopoli”. Diana sa che difficilmente potrà incontrare la famiglia in questo viaggio, ma la sua missione in queste ore è un’altra: “Sto cercando di recuperare una cara amica che è riuscita a uscire dall’Ucraina. Ora è in Moldova, vogliamo portarla con noi in Sardegna”.
La storia di Luca un po’ diversa. Lui non è ucraino, ma bolognese, anche se da quasi 25 anni vive in Sardegna. Ha una compagna ucraina e fa parte della missione Anas, guida uno dei furgoni carichi di medicinali. Per Luca però il viaggio sarà più lungo degli altri. Dal confine polacco- dopo aver scaricato il suo mezzo- andrà a Budapest per recuperare i parenti della compagna che sono riusciti a fuggire dall’Ucraina e a raggiungere l’Ungheria. Anche per queste persone, dopo l’incubo della guerra, il futuro è in Sardegna.