Una virtuosa collaborazione con il distretto di Sassari e Olbia contro le neoplasie che ha reso possibile in Sardegna il trattamento brachiterapico HDR
È una vera e propria manovra di accerchiamento del tumore, realizzata in due fasi. Prima con il posizionamento di cateteri temporanei nel naso, senza forare il setto nasale, oppure nel labbro. Quindi, in un secondo momento, con un trattamento mirato di brachiterapia ad alto dosaggio. Attraverso i cateteri, eroga al tumore una dose di radiazioni molto elevata. Risparmiando al contempo i tessuti sani limitrofi.
È quanto realizzato nei giorni scorsi tra Sassari e Olbia. Grazie alla stretta sinergia tra l’unità operativa di Otorinolaringoiatria dell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari e il Centro avanzato di Radioterapia oncologica del Mater Olbia Hospital. Una virtuosa collaborazione che ha reso possibile in Sardegna il trattamento brachiterapico HDR. Su due pazienti affetti da neoplasie del distretto testa e collo.
La brachiterapia (dal greco brachys “da vicino”) è una modalità di erogazione della radioterapia che prevede l’utilizzo di sorgenti radioattive sigillate posizionate all’interno, a contatto o in stretta prossimità delle lesioni da trattare. La tecnica HDR (ad alto dosaggio) prevede che la sorgente radioattiva, in condizioni assolutamente protette, venga fatta passare all’interno dei cateteri precedentemente posizionati dal chirurgo. Software dedicati permettono poi al radioterapista oncologo e al fisico medico di pianificare e controllare la distribuzione delle radiazioni, modulando con elevata precisione il tempo di permanenza della sorgente stessa nelle sezioni dei vari cateteri.
La collaborazione tra le équipe delle due aziende punta così a far diventare il Nord Sardegna un riferimento nel trattamento dei tumori della parte centrale del volto e in particolare della punta del naso, per i quali il trattamento chirurgico ha un impatto estetico potenzialmente devastante.