Donne di pace per un 8 Marzo nel segno della riflessione e della solidarietà
Un’iniziativa del Comune affidata a Giulia Giornaliste Sardegna in occasione della Giornata internazionale della donna. Inevitabile il focus su post pandemia e guerra in Ucraina. Contesti di grande sofferenza nei quali le donne sono protagoniste.
Dovrebbe inquietare chiunque il ritiro dell’informazione libera dalla Russia dopo l’introduzione di provvedimenti contro la libertà di stampa. Con pene fino a 15 anni di reclusione.
I giovani e le giovani di oggi hanno già sperimentato impensabili restrizioni durante la pandemia, che hanno compresso capacità, talenti e inclinazioni. Ora che emergono nuove, urgenti necessità legate alla sopravvivenza, la padronanza delle nuove tecnologie e dei social media potrebbe rivelarsi nel quotidiano uno strumento prezioso per creare piccoli ponti anche laddove quelli più grandi sono stati distrutti”.
Oggi le donne sono attivamente coinvolte in molti conflitti armati, in modi diversi: donne che prendono le armi, donne che continuano a fare il proprio lavoro, donne che, come nel conflitto ucraino, sono costrette a salutare i loro mariti, fratelli, figli. Le donne sentono il dolore, resistono alla sofferenza e, in molti casi, sono costrette a reinventarsi, a perdere la loro identità per assumerne una nuova, segnata dalla guerra. La mia speranza è che si arrivi a vedere le donne nel loro insieme e non solo come vittime”. Il pensiero, conclude Susi Ronchi, “non può che andare alle donne della resistenza, in difesa della libertà e della pace”. Con un auspicio: “La storia non può cancellarle dal suo racconto ufficiale”.