L’emofilia A è una patologia ereditaria causata dall’assenza o da bassi livelli di fattore VIII che ha un ruolo fondamentale nella coagulazione del sangue
Chi soffre di Emofilia, va incontro a emorragie che possono manifestarsi in modo molto vario. Da ecchimosi ed ematomi di dimensioni contenute a sanguinamenti articolari molto dolorosi e invalidanti. Fino a emorragie importanti che possono mettere a rischio la vita. La terapia in profilassi con sostituti del fattore VIII è il ‘gold standard’. Per i pazienti emofilici e consente, se assunta costantemente, di prevenire gli episodi emorragici, l’artropatia emofilica e preservare la normale funzione muscolo-scheletrica. Per i pazienti significa sottoporsi a infusioni ogni 1-2 giorni nei casi di prodotti a emivita standard. Oppure ogni 3-5 giorni nel caso di efmoroctocog alfa, che ha un’emivita prolungata.
Una soluzione di grande vantaggio per i pazienti e le loro famiglie, ma anche per il sistema sanitario, sottolinea una nota. I centri di emofilia, infatti, vedono una riduzione dell’impatto sia sul fronte organizzativo sia su quello dei costi.
Come sottolinea anche Cristina Cassone, presidente FedEmo. La disponibilità di prodotti innovativi a lunga durata, efficaci e che riducano al contempo il numero di infusioni, rappresenta un indubbio vantaggio per i pazienti, rendendo loro più semplice l’aderenza alla terapia in regime di profilassi e contribuendo in maniera significativa a migliorare la loro qualità di vita.