Come costruire una assistenza domiciliare a media complessità e quali filiere necessarie
Dati alla mano. FNOPI ha snocciolato numeri. Attualmente l’assistenza domiciliare di media complessità interessa circa il 21% della popolazione italiana.
Cronici con più patologie anche gravi, ma è ferma a circa il 4% dell’erogazione degli interventi necessari. Mentre il PNRR prevede il raggiungimento di almeno il 10%. L’assistenza domiciliare di media intensità ha come sua prima caratteristica la multidisciplinarietà degli interventi in funzione della condizione dell’assistito. Senza alcuna gerarchizzazione dei professionisti coinvolti e prevede che a organizzarla tra le varie professionalità sia l’infermiere.
Per raggiungere gli standard richiesti però, le stime di istituzioni e università calcolano la necessità di un numero di infermieri specializzati. A breve termine, per raggiungere il 5-6% di circa 6.000 e a medio termine per raggiungere il 10% di almeno 60.000 di cui 20.000 infermieri di famiglia e comunità. Sono necessari poi tra i 6.000 e i 9.000 infermieri per implementare gli Ospedali di Comunità, strutture intermedie tra la domiciliarità e il ricovero in acuzie, da attivare in caso di necessità per questa tipologia di pazienti, ha puntualizzato Teresa Rea, Presidente OPI Napoli, Componente Commissione FNOPI. Per risolvere la carenza la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) ha già proposto a Governo, Parlamento e Regioni, interventi a breve, medio e lungo termine e un’azione coordinata a livello di formazione universitaria”